sabato 26 novembre 2011

Le idee e l'umiltà di ricredersi

Ciao a tutti,
scusate se è un pò che non mi faccio sentire ma sono stata molto impegnata con l'università.
Nonostante ciò non ho mai smesso di pensare alla nostra "missione" ed è per questo che vorrei riprendere da dove c'eravamo lasciati.
L'ultimo post trattava della difficoltà di risalire, dei continui ostacoli che la vita ci pone e di quanto sia fondamentale essere consapevoli di poterci riuscire. Prima di ammalarmi di anoressia avevo un'idea precisa di questa malattia; ero convinta che  colpisse persone con il desiderio di modificare il proprio corpo e che non le abbandonasse mai. Naturalmente da quando l'ho vissuta ho un'idea differente ma continua a capire chi, non avendola mai provata, la pensa diversamente. In università un giorno a lezione è stato letto un articolo scritto da una ragazza anoressica.... a differenza di altri argomenti trattati questo ha rapito gli occhi degli ascoltatori e come magia si è creato un'atmosfera dominata dal silenzio. Durante il dibattito, grazie agli interventi, il silenzio è stato in parte motivato; chi ha avuto il coraggio di parlare per esprimere la sua opinione, con sgomento ha affermato di non poter credere a quello che aveva appena udito, di non averlo mai potuto immaginare. Ognuno infatti ha espresso la sua teoria su quello che poteva essere l'anoressia ma poi ha avuto l'umiltà di ricredersi, di comprendere come non è possibile giudicare dall'esterno una realtà che nn si conosce. Un ragazzo inoltre alzando la mano molto timidamente ha raccontato di aver additato una ragazza molto magra che camminava per la strada ma che ora, avendo capito il dramma che probabilmente quella stessa ragazza stava vivendo potrebbe portarla solo rispetto.
E' stato davvero bello poter notare come i pregiudizi che nascono dall'ignoranza, dalla scarsa educazione possano essere superati e come chi prima veniva additato possa essere solo che ammirato.
Spero con questo post di poter far cambiare idea a chi la considera un capriccio di modo che possa ammirare chi quando è sul baratro guarda in basso e dice no!!!
Grazie a tutti
Un abbraccio
Michela

7 commenti:

  1. Hai ragione i pregiudizi nascono dall'ignoranza,
    ma l'ignoranza è voluta da questa società che
    preferisce naascondere tutto ciò che è scomodo.
    Certo qiunque prima di esprimere un giudizio dovrebbe essere informato,ma se il messaggio che
    passa è quello che l'anoressia è un vezzo,allora l'ignoranza è cercata.Noi lottiamo con le nostre armi che sono informazione e sensibilizzazione per far si che non si possa dire
    "io non lo sapevo"
    anche questa è indignazioneù
    Stefano

    RispondiElimina
  2. Purtroppo questo mondo vuole l'ignoranza e l'omologazione... chi prende del tempo per leggere dentro se stessa, perde tempo.
    Per poter fare un'educazione sulla problematica dell'anoressia come su molte altre cose del genere, ci vorrebbe non solo una platea pronta ad ascoltare e non a giudicare, che è sempre molto più semplice, ma anche qualcuno in grado di parlare di come stanno veramente le cose, senza appellarsi ai soliti cliché che i media vogliono sempre propinare su queste malattie, perché "di comodo"...

    RispondiElimina
  3. Ciao Michela,
    volevo farti i complimenti per come gestisci i post di questo blog. Ho aspettato un pò prima di scrivere, perchè volevo informarmi e volevo capirne di più. In questo periodo io sono nel mirino mediatico, per aver detto pubblicamente (in realtà lo dico da più di un anno e mezzo, da quando è uscito il mio libro) che il problema dei disturbi alimentari e quindi dell'anoressia, è presente nel mondo della danza.
    Le reazioni che ne sono scaturite, anche forse dovute alla strumentalizzazione dei giornalisti, per fare la notizia scandalo, sono state molto violente e a fatica sto cercando di sedare gli aimi di tutti quegli addetti ai lavori che si sono affannati a screditarmi pubblicamente, come se fosse un apovera pazza che dice le cose solo per farsi pubblicità. Il motivo per cui ne parlo qui con voi, oltre che nelle interviste, è perchè per quanti ballerini ce l'hanno fatta a nn ammalarsi e avivere della proprio arte, tanti altri hanno smesso, sono stati risucchiati dalla malattia e ancora lottano con essa, odiano il loro sogno, perchè lo associano appunto, alla malattia dovuta ai DCA-
    La Danza Classica è un arte bellissima e deve tornare a dare dei messaggi, positivi, e di speranza, anche a quelli che non credono più in essa. L'omertà e ipocrisia di questi giorni (di genitori, scuole, danzatori che sanno tutti e mentono sapendo di mentire) non aiuta a questa causa, ma io ce la metterò tutta, nel mio piccolo, per aiutare a afare informazione e per far capire che "conoscere" il problema con le sue mille sfaccettature, è un modo per tutelare le nuove generazioni, per non fare errori, per dare un messaggio positivo.. Credo che la battaglia sia da fare in questa direzione, e al di fuori del mondo ermetico della danza, perchè , come diceva Victor Hugo: " la verità è come il sole, fa vedere tutto, ma non si lascia gardare." Continua a scrivere il tuo Diario, raccogli testimonianze, andiamo avanti per una causa comune, e chi vorrà ascoltare, prima o poi ascolterà!
    Un abbraccio Mary
    www.marygarret.com

    RispondiElimina
  4. Scusate gli errori di battitura... quando scrivo di getto è così... nn controllo mai e viene fuori un papocchio! Ciao Mary
    ww.marygarret.com

    RispondiElimina
  5. Grazie Mary, il tuo autorevole contributo è importantissimo per far affiorare e contrastare il malcostume che regna in parecchie scuole di danza, come ben sai proprio ieri ho avuto l'ennesima conferma da una mamma che si è sentita chiedere all'atto di iscrizione di sua figlia, di 3 anni e mezzo, a un corso propedeutico di danza: "La bambina è magra o grassa?"... :-(
    Un abbraccio e avanti cosìììì!!!
    Ilaria Caprioglio di MNV

    RispondiElimina
  6. Cara Mary,
    grazie a te per aver letto il nostro blog. Ti ammiravo moltissimo prima (guardo sempre su internet i video ) e ti ammiro ancora di più ora. Hai aperto gli occhi su una realtà che spesso non si vuole vedere o che comunque risulta comodo non vedere. Sono convinta che coloro che hanno mosso critiche al tuo libro e alle tue dichiarazioni sono i primi ad essere consapevoli di alcune distorsioni presenti nel mondo della danza. Spero che da ora i genitori e gli insegnanti possano cercare di capire che quello che conta non è solo il risultato ma soprattutto il divertimento e la passione!
    Grazie ancora...spero di incontrarti presto!!!
    Un abbraccio
    Michela

    RispondiElimina
  7. si sono d'accordo con te.
    cmq ormai si vive solo di ignoranza.
    una mia esperienza personale,che vivo ancora oggi, che sto cercando di stare bene...
    una persona a me cara, mi fa stare male, mi insulta, non ha mai capito la mia malattia tanto meno accettata...
    ormai ho perso le speranze, perchè parlando di dca si vive solo nell'ignoranza e basta.
    Almeno si sforzassero e cercare d capire come ci si può sentire... ma niente..
    e vabbè significa che noi si rimbocchiamo le maniche e saremo molto più forti di queste persone ignoranti , che credetemi al mondo ce ne sono fin troppi. :)

    RispondiElimina