venerdì 10 gennaio 2014

Si guarisce dall'anoressia?

Non sono una persona guarita dall’anoressia che scrive qui per svelarvi il magico segreto della guarigione dal vostro disturbo alimentare; non sono in grado di “far guarire dall’anoressia” nessuno. Posso supportarvi, posso condividere con voi quelle strategie che mi sono state utili per fare passi avanti, posso cercare di darvi dei consigli, ed è certamente quello che faccio e che ho intenzione di continuare a fare, ma non ho la capacità di “salvare” nessuna. Per il semplice fatto che la “salvezza” da un DCA è un qualcosa d’individuale, che ciascuna può conquistare soltanto lavorando su se stessa, con tanta introspezione e olio di gomito.
Perciò, se anche via e-mail mi scrivete chiedendomi come si fa a guarire, io questo non lo so, sia perché la strada e diversa per ciascuna di noi, sia perchè io per prima non sono propriamente “guarita”. Sono sicuramente fuori dalla fase peggiore dell’anoressia, ma so di non potermi considerare “guarita”. Del resto, come ho già scritto altrove, trovo la parola “guarigione” inappropriata per malattie come i DCA, indicando con il termine “guarigione” (in senso strettamente medico) la completa remissione di tutti i segni e i sintomi, sia fisici che psicologici, inerenti una determinata malattia. La mia personale opinione è che non si possa guarire da un DCA nel senso proprio del termine: per quanto il peso corretto possa essere recuperato, rimarrà sempre in noi qualcosa di questa malattia, una vocina nella testa, un approccio non proprio spontaneo al cibo, una tentazione.

Tuttavia, credo fermamente nel fatto che sia assolutamente possibile avere una remissione dell’anoressia. Avere una remissione significa che la voce dell’anoressia è sempre presente da qualche parte dentro di noi, e parla… ma che noi decidiamo scientemente, giorno dopo giorno, di non assecondarla, seguendo uno stile alimentare e uno stile di vita regolari. Essere consce della presenza interiore dell’anoressia, ma avere un corpo sano ed utilizzare strategie di coping differenti dalla restrizione alimentare: ecco cos’è la remissione… ed è un traguardo cui credo fermamente possiamo arrivare tutte quante, nessuna eccezione. Un traguardo per cui dobbiamo continuare a lottare.

Quindi, in conclusione: non sono fuori dall’anoressia, ma ho fatto dei passi avanti. Non sono qui per essere presuntuosamente presa a modello di “persona guarita dall’anoressia”, ma sono qui semplicemente per dirvi che all’anoressia c’è un’alternativa. Un’alternativa decisamente migliore. Che si può combattere, perché è quello che sto facendo. Che questo combattere porta oltre, perché è dove sto andando.


 Veggie


Questo testo è tratto da un post pubblicato da Veggie sul suo blog; abbiamo pensato di partire da qui per iniziare un nuovo, e speriamo produttivo dibattito.
Possiamo pure iniziare con esperienza personali ed opinioni.... Che cosa si intende con l'espressione "guarire da un DCA?"
N.B
Tengo a specificare che esperienze ed opinioni sono qualcosa di personale e relativo al proprio percorso.
Un abbraccio
Michela

12 commenti:

  1. Io sono basilarmente d'accordo con quello che ha scritto Veggie, anche sulla base della mia esperienza. Non si guarisce mai del tutto, resta sempre qualcosa dentro, una voce nella testa, degli impulsi da soffocare: man mano che si va avanti, si diventa sempre più capaci di tenere testa a dei comportamenti che ormai sappiamo riconoscere come chiaramente patologici, per cui col tempo (e con la terapia) possiamo trovare dentro di noi la forza e la capacità di non metterli più in atto; però non svaniscono del tutto. O, per lo meno, per me non sono svaniti del tutto. Sono fortunatamente lontanissima dai giorni in cui mi abbuffavo e correvo a vomitare anche 5 o 6 volte al giorno, senza freni, però non ho neanche un comportamento completamente spontaneo nei confronti del cibo. Allo stesso modo, non sono più completamente chiusa in me stessa come lo ero quando stavo in piena bulimia, mi sono poco a poco riaperta al mondo ed ho ricominciato a studiare, mi sono laureata, ho ricominciato a frequentare le amicizie, mi sono fidanzata, ho ricominciato ad avere degli hobby, eccetera, però di tanto in tanto affiorano sempre delle resistenze, dei rifiuti, con cui devo venire a patti perchè mi rendo conto che sono un residuo del dca. Faccio ancora terapia, sono ancora seguita da una nutrizionista, sono ottimista sul fatto che le cose potranno andare ancora meglio, però non credo che arriverò mai ad ignorare o non dare assolutamente alcun peso al mio passato. Ma, sinceramente, a me va bene così: oggi come oggi sono soddisfatta della mia vita e dei traguardi che ho raggiunto, quello che faccio mi piace, e ho al mio fianco persone a cui voglio bene. Continuerò a contrastare gli impulsi bulimici, ed ho fiducia nelle mie capacità di tenergli testa. Non escludo la possibilità di avere delle ricadute, ma sono consapevole che adesso ho gli strumenti (anche psicologici) per rialzarmi e ricominciare ad oppormi alla bulimia. Forse non avrò mai una vita priva di ogni minimo accenno della bulimia, ma avrò comunque una vita bella e soddisfacente (almeno, lo spero!!!!!!!!!!!!)

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  2. Io, a distanza di 25 anni dalla mia esperienza di anoressia, posso dire che si, si guarisce e totalmente. davvero, non trovo più in me nulla di ciò che è caratteristico di un dca. certo, anni ne sono passati moltissimi ed il percorso di vita è stato lungo. non so dire se possa essere così anche per altri, ma per me è un si. assolutamente.

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  3. Io penso che dalla cazzo di anoressia NON si guarisce. Ci si convive, si può arrivare a stare meglio, ma NON si guarisce.
    Perchè ne sono così convinta?
    Perchè ci sono fottutamente dentro da anni ed anni.
    Perchè conosco una discreta quantità di persone con lo stesso problema da altrettanti e anche molti più anni e, chi più chi meno, ci sono tutte ancora dentro.
    Perchè una di queste persone ci è morta, cazzo.
    E perchè sempre all'interno di queste persone, tolte quelle in condizioni accettabili, come me, ce ne sono almeno tre che fanno avanti e indietro dal fottuto ospedale per essere alimentate con il sondino.
    Peso medio: 40/45 Kg.
    Infine, di quelle che si possono tutto sommato considerare "guarite" dalla vera e propria forma grave di anoressia, non ce n'è nemmeno una che non abbia conservato una quantomeno discutibile alimentazione e un rapporto con il cibo e il proprio corpo normale.
    Parlando potabile, hanno smesso di entrare e uscire da cliniche ed ospedali, hanno recuperato qualche chilo, tanto da essere comunque magre, ma non in condizioni tali da rischiare la vita, oppure hanno un peso normale secondo il BMI ma continuano ad avere gli stessi problemi psicologici relativi alla malattia, e quando mangiano, si parla di yogurt magri, insalate, fettine di carne ai ferri.
    Ora, per me, questo significa essere fuori dall'aspetto più grave della malattia, chiamiamolo "remissione", se così vi pare, ma non significa essere guarite.
    Diamine, non posso certo parlare a nome di tutte le anoressiche del mondo!, posso solo riportare la mia esperienza e quelle delle persone a me vicine.
    E dalla mia esperienza, giusta o meno che sia, io traggo la conclusione che no, dalla merda di anoressia non se ne esce mai del tutto. Si può stare meglio, ma non si guarisce.
    Non sarà bello sentirselo dire, ma questa è la cazzutissima vita, non le favolette.
    Del resto, anni vissuti così, sono un medio-piccolo inferno, personale e non.
    Se bastasse mangiare correttamente e fare psicoterapia per uscirne del tutto, non dovrei andare ogni 3/4/6 mesi in un ospedale, a sperare di non dover aggiungere altre lapidi a quella a cui faccio visita di media 2/3 volte l'anno.

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  4. Sono circa 15 anni che combatto, e sono sempre più certa che l'anoressia se ne starà rintanata da qualche parte dentro di me per tutto il resto della mia vita, nel bene e nel male, nel bello e nel cattivo tempo, è una presenza con cui devo e dovrò fare i conti.
    Però non è più come prima, adesso vivo, lavoro, ho degli amici, mi dedico allo sport e ai miei passatempi. Ho recuperato faticosamente la salute fisica (anche se so che ci sono delle conseguenze, come l'osteoporosi, con cui dovrò fare i conti), e sono anni che non metto più in pratica alcun comportamento restrittivo nei confronti dell'alimentazione.
    Anche se il tarlo rimarrà sempre in testa, ho una vita che reputo soddisfacente, e che non cambierei d'una virgola.
    Non so se sono "guarita" o meno, però mi sento bene, sto fisicamente bene, e mi va benissimo così.

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  5. Io combatto contro l'anoressia da più di 10 anni ormai(ne avevo 13 quando è cominciato tutto)...ho fatto un percorso terminato più di un anno fa,ma sento di non essere guarita,e il pensiero che non riuscirò mai a mangiare in modo spensierato o a non spaventarmi quando aumento di peso,mi sta distruggendo.Mi sto di nuovo chiudendo in me stessa,ho mollato l'uni per la seconda volta e il rapporto con il mio ragazzo è molto passivo.Vorrei tanto tornare a sorridere e a pensare che la strada sarà in salita come quando ho scelto di chiedere aiuto,ma ora sono molto sfiduciata.Per i medici sto bene,tanto sono magra ma non troppo...ma il punto è:di come mi sento dentro,dei pensieri costanti sul cibo,della voglia che avrei di un dolce e della vergogna che provo solo perché l'ho pensato...di questo importa davvero a qualcuno?Mi sento svuotata e senza prospettive.Scusate per lo sfogo ma almeno qui mi sono sentita a mio agio nel dire quanto sto da schifo davvero.
    Marika

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  6. Il commento di Chiara mi mette ancor più angoscia di quelli di Jonny e di Marika. Cioè, forse ne ho frainteso io il senso, però mi sembra di capire questo: una persona si ammala di anoressia poniamo verso i 16, 17 anni (età indicativa, io mi sono ammalata a quell'età). Durante i primi 2, 3 anni passa una fase "luna di miele" con la malattia, poi la situazione comincia a precipitare e quindi c'è un primo ricovero, o comunque un primo percorso psicoterapeutico, e siamo intorno ai 19, 20 anni. All'inizio è difficile, ci sono anni di ambivalenza verso un percorso di cura, poi ci sono anni in cui si alterna tra ricadute e periodi in cui le cose vanno meglio, e poniamo che a questo punto la persona è arrivata intorno ai 30 anni. A questo punto, dopo un'ennesima ricaduta, c'è una remissione duratura e, citando l'esempio di Chiara, dopo 25 anni di percorso la persona si sente completamente al di fuori della malattia. Ok, ma a questo punto la persona in questione ha 55, 60 anni! Dire che si guarisce completamente non trovando più in sè alcun aspetto della malattia a 55, 60 anni, è come dire che quando si muore non si è più malati di tumore! Con tutto il rispetto possibile per le sessantenni, a quell'età tantissimo della vita se n'è andato, tantissime cose sono andate perse a causa della malattia. Come si fa a dire che si guarisce del tutto a quell'età? Hai comunque passato la gran parte della tua vita con almeno una piccola parte della malattia in testa: questa secondo me non è guarigione, e comunque se lo è, è una cosa estremamente tardiva e duratura, quindi sarei più d'accordo (anche sulla base della mia esperienza) con Wolfie e Andy che dicono che forse non si guarirà mai del tutto, però è veramente possibile stare molto meglio.

    S.

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  8. ma c'è qualcuno che pur avendo riacquistato un peso normale ha delle conseguenze fisiche permanenti?

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    1. Ciao, io ne sono un esempio.L'anoressia mi ha provocato un'osteoporosi accentuata per cui mi fratturo facilmente. In più ho sviluppato il colesterolo metabolico, ossia, pur non mangiando grassi, lo produco..
      QUeste sono solo alcune.

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  9. 13.02.2019 - Buongiorno. sono la mamma di una ragazza di 19 anni. lei si è ammalata di anoressia nervosa a maggio del 2018. ha perso 20kg in tre mesi. a settembre era fuori di testa, piangeva, disperata, i suoi pensieri andavano in tutte le direzioni e da nessuna parte, era senza senso quello che diceva. allora ho capito che mi stava chiedendo aiuto. ne abbiamo parlato con un psicologo che poi ci ha indirizzato presso Centro disturbo comportamento alimentare della nostra regione. abbiamo iniziato il suo percorso, io con lei, supportandola, ascoltandola, amandola, coccolandola... non so quanto tempo ci vorrà, ma so che ne verremo fuori. insieme. il nostro moto è "per aspera ad astra". ha tanti problemi di salute adesso, ma ovviamente quelli non sono la sua priorità...lei segue il piano alimentare dei dietisti, per riprendere ad alimentarsi correttamente. ha problemi di pressione, battiti rallentati, e i reni compromessi. stiamo facendo un sacco di analisi per avere il quadro generale. ovviamente le mestruazioni non ci sono da più di 7 mesi. volevo dire a voi tutte/i...so che questa malattia è pesante e invalidante, che siete delle anime dolci e sensibili, che il mondo esterno è difficile da accettare e da vivere per come siete dentro di voi. da mamma vi vorrei abbracciare tutti, e lo faccio con il pensiero e con tutto il cuore. vorrei darvi la forza di amare la vita, di gustarvi il bello di respirare, di annusare l'aria, di guardare la bellezza intorno a voi. il corpo è soltanto un veicolo che trasporta da noi agli altri, emozioni, sorrisi, gioie. curate l'amore per voi stessi, imparate ad amarvi, per quello che siete, per la vostra preziosa sensibilità, per la vostra dolcezza. perché la malattia è diversa per ciascuna, ma parte sempre da una sofferenza interiore, per un mal di vivere, per un'ipersensibilità. questo ho capito da esterna. siete ricettive al massimo e non siete state dotate dello scudo protettore alla nascita. lo chiamo cosi. costruitevene uno. tutto vostro. un modo di proteggersi. di amarsi. davvero. la vita è un opportunità comunque vada, qualunque sia la vostra vita. e la mia non è stata rose e fiori. ma va bene cosi. è la mia vita, ed io sono unica e irrepetibile come ciascuna di voi. non fatevi da parte. restate qui. con noi, altre anime pure come voi. abbraccio stretto di cuore.

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  10. Io sono convinta si possa guarire, probabilmente chiamo guarigione quella da altri chiamata remissione. Credo sia questione di punti di vista. Dal mio punto di vista, si può essere benissimo persone normali e sane. Avere alcuni complessi, ansie, punti deboli per me è semplicemente parte integrante dell'essere normali. Il fatto che per chi ha sofferto di un dca il punto debole possa essere collegato all'aspetto o al cibo è semplicemente fisiologico. Ognuno ha le sue sensibilità e si tratta di pura coerenza. Sfido a trovare una persona che non abbia pensieri in questo mondo.. Saremmo tutti malati. Accettiamo di poter guarire pur senza aver una vita perfetta, perché anche questo fa la sua differenza

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  11. Purtroppo non si guarisce del tutto, si convive x tutta la vita con quel ditattore che ti dice cosa devi fare ,mente e corpo combattono ,ma a spuntarla sarà la mente,otto anni in anoressia mi sono fatta ,peso corporeo ,sport,saranno pensieri costanti,quotidiani,l'anoressia cambia la vita ,ora posso dire di esserne venuta fuori,ma questo perfezionismo esiste sempre, la paure di prendere peso ,lo sport x nn prendere peso,però nn sono più ossessionata, potrei stare senza sport anche x una settimana mangiando sano,abbiamo fame d'amore ,x me il calvario più grande è stato nn avere avuto aiuto e comprensione dalla mia famiglia, ho lottato da sola contro la malattia ,contro la mia famiglia che mi giudicava perché brutta e magra..Perché nn accettavano la mia malattia,e nn accettavano la causa che erano loro.Amatevi accettatevi,e quel vuoto che si ha dentro va riempito d'amore nn di cibo,il cibo è il nostro alleato di bellezza nn un nemico,ma anche esso in modo esagerato é dannoso,se nn guarisce la mente ,il corpo nn sopravvivera'Questa malattia nn la capiscequasi nessuno,si guariscie ma nn completamente, ci devi convivere, e se nn saprai farlo , ti uccide anima ,mente,e corpo,10 anni dalla "guarigione"ma lei è sempre lì che nei momenti difficili ti fa cucù sono qui...Sicuramente nn è come in passato all'apice dei sintomi,ora ho una vita normale ,ma se nn mi fossi ammalata la mia vita sarebbe più semplice,a periodi conviverci è dura....Ma sono viva e voglio darmi un altra possibilità, anche se la mia vita nn sarà come prima che mi ammalassi..

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