Pro - ana: un silenzioso fenomeno che serpeggia nel web e
avvelena le menti
Al 28
maggio 2014 sono 52.800.000 i risultati che compaiono su Google digitando il
termine pro-ana. 188.000 i risultati su Youtube.
Nel 2009
la blogger Veggie (www.anoressiaafterk.blogspot.it) fece la
stessa analisi. Questi i suoi numeri: 370.000 i siti alla voce pro-ana, 2.500 i
video su Youtube.
Sono
passati cinque anni: 4.910.000 le voci in più su Google, 185.500 su Youtube. Un
totale di 509.5500 voci pro-ana in più.
Pro-ana:
che cosa significa?
E’
l’abbreviazione di pro-anoressia ed è diventata una vera e propria filosofia di
vita deviante. La “Filosofia pro-ana” si è sviluppata con l’affermazione dei siti
web, in particolare dei forum privati, pro-anoressia.
« Questi
siti sembrano nascere negli USA negli anni ‘98-’99, espandendosi poi al
continente europeo toccando per primi stati come Inghilterra, Spagna e Francia.
In Italia sembrano giungere solo negli anni 2002/2003. Il primo sviluppo dei
siti Web Pro Anoressia si è registrato con la realizzazione di Blog (diari
on-line). In questi diari molte ragazze (parlo al femminile in quanto, seppure
in crescita, il fenomeno del DCA tocca il sesso maschile ancora in un tasso
mediamente inferiore al 10% dei casi conosciuti) dichiarano patologici
obiettivi di dimagrimento, tipicamente di carattere anoressico/bulimico,
redigendo una sorta di diario sull’evoluzione del disturbo alimentare. In
questo primo momento, dati i limiti di interazione, che uno strumento come il
Blog permette, non si può parlare del movimento Pro Ana come di un fenomeno ben
strutturato, seppure, questi diari on-line permettono già di scambiare consigli
sui comportamenti restrittivi e, (cosa più importante) permettono un sostegno
morale nel perseguimento degli obbiettivi. Il fenomeno Pro Ana si struttura,
più saldamente, con la nascita dei Forum privati Pro Ana. Forum che si
dichiarano seguaci della Filosofia di Ana; filosofia che si contrappone alla
classificazione dei comportamenti anoressici e bulimici, propria del mondo
medico ( si vedano ad esempio le categorizzazioni descrittive dei Disturbi del
Comportamento Alimentare presenti nel DSM IV). Questi Forum sono accomunati ai
Blog, soprattutto, dalla tipologia di persone che li frequentano. Avendo
carattere privato, favoriscono la creazione di comunità virtuali, dove le
ragazze discutono e si sostengono, nel perseguimento dell’obbiettivo della
magrezza assoluta. Questi spazi ( sia la forma dei Blog, che quella dei Forum,
si accomunano anche per l’utilizzo di spazi Web gratuiti, offerti dai grandi
portali Internet) sono, infatti, composti da un luogo di discussione
principale, nel quale vengono discussi gli argomenti più importanti (nei siti Pro
Ana, è ritenuto importante solamente il rapporto Cibo-Bilancia, gli argomenti
restanti divengono “futili” e poco accettati), e da luoghi di discussione
secondari (dove si può parlare di argomenti per categorie, come diete o uso di
metodi compensativi) sono inoltre caratterizzati da un rilevante numero di
materiali incentivanti e rinforzanti il delirio sintomatologico (es: i 10
comandamenti di Ana, i motivi per non mangiare, come non farsi scoprire, i
consigli per vomitare meglio, foto di modelle scheletriche, ecc.). Una
caratteristica peculiare, e tecnica (con il termine “tecnica” si fa riferimento
alle caratteristiche del Web), dei siti Web Pro Anoressia, è l’impossibilità di
monitorarne la nascita e l’evoluzione, a causa della velocità con cui vengono chiusi
e ricreati, rendendo inoltre inefficace un’azione repressiva», così definisce
il fenomeno il dottor Agostino Giovannini nella prima ricerca scientifica
italiana sul fenomeno Pro Ana, condotta con la collaborazione del Prof. Umberto
Nizzoli e del PASM dell'Az.Usl di Reggio Emilia, dell'anno 2005.
La
divulgazione di un articolo su panorama.it dello scorso 23 maggio, ma ancor
prima il servizio di Nadia Toffa sui Blog pro anoressia della puntata del 7
maggio delle Iene, hanno portato alla luce questo fenomeno.
« Anche se
per alcuni il problema non è rilevante nell'incidenza della malattia, noi
crediamo che almeno i giovanissimi vadano tutelati da chi istiga» , scrive Mi
Nutro di Vita sulla sua pagina facebook.
Dovendo
tutelare da istigazioni, il fenomeno va portato alla luce con le dovute
precauzioni.
Divulgando
articoli che parlano di blog pro-ana in cui vengono descritti comportamenti
incitanti l'anoressia, nonché l'intero decalogo delle regole della malattia,
altro non si fa che aumentare il rischio di caduta per giovani ragazze che
potrebbero scoprire tali blog proprio da articoli che volevano condannarli. Il
fenomeno pro-ana deve essere conosciuto e fermato. Ma non è "divulgando la
violenza che si ferma la violenza". I blog pro-ana e le thinspo (abbreviativo
di thin inspiration, fonti d’ispirazione di magrezza, ovvero immagini di
ragazze « tra lo scioccante e il patinato» , come le definì Veggie sul suo post
del 2009) sono una grande attrattiva.
Veggie nei suoi post sostiene che è
« bene tracciare una netta linea di confine tra anoressia e pro-ana. Non una
linea di confine tesa a dividere – nella sofferenza sottesa non ci sono
differenze – quanto una linea di confine mirante a sottolineare la completa e
totale differenza tra l’anoressia vera e propria e il fenomeno pro-ana ».
È vero: l'anoressia e il fenomeno
pro-ana sono due sofferenze diverse, tuttavia il pubblico che può vedere
immagini thinspo e leggere pezzi di blog pro-ana,che vengono introdotti negli
articoli informativi e divulgati, è ben ristretto.
Le sofferenze odierne sono
innumerevoli, spesso indefinibili e incontrollabili: il fenomeno pro-ana è
grave e largamente diffuso, ma la sua trattazione deve essere attenta a
tutelare chi è più labile psicologicamente, perché esercita una forte attrattiva
(come dipendenza, metodo di sfogo e di attenzione), soprattuto per i più
giovani…CONTINUA
Simona
Valcarenghi