giovedì 20 luglio 2017

Sei più forte tu.


“Quante volte avrei voluto tornare, con l’aiuto di un genio o della tecnologia,nel passato e rimediare ai miei errori!”
(10 anni)
“Caro diario […] la mia bruttezza, poi, è un altro problema: sono presa in giro come pochi.”
(12 anni)
“Caro diario […] mi stavo chiedendo se è così che voglio trascorrere la mia vita, passando la sera a sprecare il mio tempo, senza cercare alcunché di nuovo all’esterno o una soddisfazione in più, qualcosa al di fuori degli schemi . […] Ad esempio, io sto seguendo un’ambizione maturata in 4^ elementare, quella di diventare professoressa, ma non è un gesto di pigrizia e vigliaccheria, una paura di cercare qualcosa di diverso da ciò che ho sempre desiderato, possibile non avere altri desideri? Invecchierò così?”
(14 anni)
“Non posso più scappare da me stessa; posso addormentarmi con la TV accesa per non sentire i miei pensieri, posso evitare i miei per cercare di mangiare qualcosa. Ma non posso sfuggire alla mia coscienza, all’inquietudine che c’è in fondo a me. E non serve che sia buio per sentirsi come il marinaio del Kursk, alla ricerca di una vita che non riesco a vedere e che non mi appartiene. […] non posso trascorrere la vita ad evitare le emozioni perché non so dominarle, non posso vivere nella più completa apatia, perché ha ragione Brignano: la morte colpisce chi è già vivo, quindi chi rinuncia alle emozioni non deve temere la morte. Spero che in qualche modo io riesca a crescere in armonia con me stessa e i miei desideri.”
(16 anni)
Buongiorno MiniMe, e buon compleanno.
Già, sei riuscita a raddoppiare quei 16 anni. Ma diciamocelo, non hai mai veramente pensato di arrivare a 17 anni. Il problema, che ti atterriva, era come ci saresti arrivata, e così ai 20, 25, 30, etc. Ci sei arrivata, questo te lo garantisco perché sono la vecchia te. Te lo dimostrano le pagine dei diari che ho tenuto, ma lo sapevi già che non mi sarei mai liberata di quei diari.
Comincerei col dirti che seguire il sogno di diventare prof non è un geto di vigliaccheria, anzi. E’ tenacia, è costanza, è destino. E un sogno, già solo quello merita lo sforzo di inseguirlo. Certo, non tutti i tuoi sogni belli si realizzeranno (e ti tengo la suspense pure su quello di diventare prof), ma la strada che percorrerai per arrivarci ne varrà sempre la pena. Sempre.
Poi, per rispondere agli errori da cancellare a 10 anni e alla bruttezza che ti perseguitava a 12: il mondo è pieno di stronzi. No, sul serio. E generalmente, nessuno di questi stronzi fa sfilate di moda o concorsi di quoziente intellettivo. Tuttavia, si sente in diritto di umiliare i suoi coetanei senza tregua. Ti svelo un segreto: il problema è loro, non tuo. E per fortuna non esisteva internet, ai tuoi tempi, perché adesso la situazione è molto, molto peggiore.
E arriviamo ai 16 anni. Da un lato, fa male vedere quella data, ottobre. Perché nella tua personalissima mitologia, quando la racconterai (raramente, te lo concedo), lo spartiacque tra “malattia” e “guarigione” sarà sempre giugno. Stai già guarendo da 4 mesi e ancora ti senti dentro al Kursk. Giusto perché vogliamo essere precise, soffri di anoressia. E in realtà, il fatto che tu scriva il diario è un buonissimo segno. Almeno stai lasciando uscire una parte dei fantasmi che abitano nella tua testa. Quei fantasmi ci sono, ci sono voci  e ci sono mostri. Ma ti do un altro scoop: sei più forte tu. Quindi, invece di rintanarti sotto le coperte per paura del mostro sotto il letto (o dei soldati di Golden Axe che sorgono dal pavimento), eschi, accendi la luce e guardalo in faccia, quel mostro. Sei più forte tu. Abbi fiducia in te stessa, nella tua resilienza, nella tua infinita capacità di amare e di lottare per tutto ciò a cui tieni. Comincia amando te stessa, pregi e difetti. Inclusa quell’ansia di perdere tempo. Perdilo, sto tempo. Annoiati. Anche quello servirà.
Non voglio toglierti la sorpresa di quello che ti accadrà, ma sappi che emergerai da quel fondale in cui sei precipitata. Ci saranno giorni belli, giorni ok e giorni brutti. Ci saranno viaggi, amici, amori. Ci saranno lacrime, sorrisi, abbracci, ferite, risate. Ci sarà vita. Non fuggirai dalle emozioni, le vivrai tutte. E ogni volta che soffrirai, resterà il ricordo della te di 16 anni che non voleva arrivare a 17 così. E saprai che anche il dolore è pur sempre un’emozione, e non vorrai far cambio per niente al mondo.
Vorrei poter tornare indietro nel tempo a darti quell’abbraccio che ti manca come l’aria, ma – questo te lo posso svelare – non hanno ancora inventato la macchina del tempo. Quindi mi limiterò a cercare di raggiungere, in un  abbraccio virtuale, chi come te allora si sente in fondo al mare.
Buon compleanno, MiniMe. Buona vita, perché vita sarà. Altri 16 di questi anni, non vedo l’ora di percorrerli insieme a te.
(32 anni)
Luna

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