Il mio cuore ora riesce a
sentire. Sente non solo l'amore che ho intorno, ma anche quello che alberga in
esso. Gli ho avvolto intorno un soffice fiocco rosso e l'ho posto sotto il mio
albero di Natale. Non c'è nient'altro sotto ve lo assicuro, perché davvero non
avrei occhi che per esso.
Riscoprire la propria umanità e
custodirla come il regalo più prezioso non ha eguali, soprattutto in questo
momento in cui lo stare insieme è l'ingrediente che fa la differenza per
assaporarla e goderne.
Prima
di questi ultimi due anni, non ricordo quando il mio Natale sia stato una coccola
per me. Se chiudo gli occhi, ritorno indietro a quando ero bambina, periodo in
cui la magia del Natale si esprime ai suoi massimi livelli, dopodiché buio.
Tavole imbandite non solo di leccornie ma anche di emozioni incontrollate, che
mi portavano a voler rendere insapore ogni cosa. Solo sgradite e 'cattive'
tentazioni mescolate alla mia incapacità di comunicare, di esprimermi. Sotto
l'albero regali anche graditi, ma l'unico vero regalo che avrei voluto,
rimaneva sepolto chissà dove. Avrei voluto che quella tavola fosse il mio più
gradito regalo. Quella tavola di convivialità, circondata da persone che amavo,
di cui anche io ero parte e di cui avrei voluto sentirmi parte senza farmi male
e senza che chi vi era intorno stesse male.
L'idea,
il ricordo, indelebile, le cicatrici lasciate da tanto dolore ora rendono il
mio Natale forse per quello che dovrebbe essere e non mi fanno desiderare di
vedere chissà quale regalo sotto l'albero, basta sentire l'amore dei miei cari
e quello che provo io per loro.
Dunque
non posso che augurare con tutto l'affetto possibile a tutte le persone che
ancora combattono, di poter stringere intorno ad un soffice fiocco rosso il
regalo davvero più prezioso, l'amore che si può provare per se stessi, scoperto
ciò anche quello altrui sarà un caldo abbraccio.
Rosy
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