domenica 5 maggio 2019

Un tuffo verso la libertà


Cara ex allenatrice,
sono Manuel, il ragazzo che fino a qualche anno fa si allenava con te. Spero che tu stia bene.
Ti scrivo perché ho bisogno di parlare con qualcuno e tu sei stata l’ unica persona con cui io sia mai riuscito a confidarmi.
Ricordi cosa ti avevo detto prima di trasferirmi? Ti avevo promesso che avrei dato il massimo tutti i giorni e avrei partecipato alle olimpiadi. Ecco, ora è finito tutto.
Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera dalla Commissione Antidoping in cui mi viene annunciato che sono squalificato per i prossimi due anni e che tutti i risultati ottenuti nella scorsa stagione sono stati annullati. Sapevo che sarebbe successo fin dal giorno in cui hanno fatto dei controlli a sorpresa ma, ingenuamente, continuavo a credere che questo non sarebbe mai accaduto.
So cosa stai pensando ma prima di giudicarmi ti prego di leggere quello che sto per raccontarti.
Quando sono arrivato ad Ostia tutto mi sembrava magnifico: la piscina del Centro Federale è stupenda e mi allenavo insieme a persone che ammiravo. Presto però ho iniziato a pensare di non essere alla loro altezza: gli allenamenti erano molto difficili e, anche se davo sempre il massimo, non sempre riuscivo a star dietro agli altri. Essere il più lento non mi andava giù, sembrava che tutti i miei sforzi fossero inutili. Mi sentivo piccolo e debole e odiavo il mio corpo che non mi permetteva di andare abbastanza velocemente e di sopportare la fatica.
All' inizio mi imposi una dieta iperproteica ma mi sembrava che più i giorni passavano e più i miei muscoli diventassero fiacchi.
Provai a risolvere questo “problema” iscrivendomi in palestra e presto finii per passarci ogni secondo libero, spesso arrivando stanchissimo agli allenamenti in piscina. Gli altri dicevano di vedermi molto più muscoloso ma io non riuscivo a crederci e continuavo ad invidiarli. Detestavo il mio corpo, ai miei occhi si rifiutava di crescere.
Avevo anche molta paura di ingrassare. Volevo diventare forte e muscoloso ma se c'è troppo grasso i muscoli non si vedono. Se mi capitava di mangiare del cibo fuori programma mi sentivo in colpa e contavo quante ore in più avrei dovuto passare in palestra per annullarne gli effetti.
Sognavo di poter mangiare e riposarmi come tutti gli altri ma mi dicevo che loro non avevano bisogno di fare quello che facevo io per avere dei corpi scolpiti mentre per me nemmeno bastava. Ero disperato, non riuscivo a capire cose non andasse bene in me.
Fu così che iniziai a prendere anabolizzanti. Sapevo che era sbagliato ma l’ unica cosa che per me contava era far crescere i muscoli, sarei stato disposto a tutto pur di avere un corpo che riuscivo a ritenere accettabile. Anche a diventare un drogato, perché, anche se non ne vedevo gli effetti, le dosi di cui sentivo di aver bisogno aumentavano sempre di più. Non lo facevo per barare, volevo solo smettere di farmi schifo.
Seguendo l’ illusione di diventare muscoloso ho distrutto il mio sogno: non parteciperò alle olimpiadi.
In questi giorni ho riflettuto molto su quello che è successo e sono giunto alla conclusione che ho un problema che è necessario risolvere. Appendo il costume al chiodo e inizio una nuova battaglia, quella per riprendere in mano la mia vita.
Crescerò, ma non nel senso che ho sempre dato a questa parola: diventerò forte, invincibile, e non avrò bisogno di essere muscoloso per mostrare al mondo il mio valore. 
Mi dispiace aver deluso le vostre aspettative ma probabilmente erano troppo alte per me. Ora è arrivato il momento di pensare a me stesso ed iniziare ad amarmi.
Io sono pronto.
Un abbraccio,
Manuel

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Testo scritto da S.M.


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