giovedì 13 giugno 2019

Come un'onda d'acqua fresca


Un giorno qualcosa di strano...silenzio...la testa era silenziosa! non c’era più quel chiacchiericcio sfiancante, ma pace e quiete! Mi sono quasi spaventata tanto mi era ormai estranea questa sensazione, poi ho sorriso e ho pianto.
Questo è stato il giorno in cui ho capito di essere guarita dopo aver sofferto per 20 anni di disturbi del comportamento alimentare.
Fino a 42 anni ero l’anoressica cronica, poi improvvisamente una scintilla nel buio, luce seppur debole ma luce… la strada, e di corsa fino a restare quasi senza fiato verso la guarigione, un po’ confusa anoressica “in fase di risoluzione”, infine in ascolto… in attesa di capire chi era Micaela senza malattia.
Chi sono? Ora lo so, mi è arrivato addosso come un'onda di acqua fresca che risveglia da un incubo… Sono tutto ciò che sento! Amore, gioia, tristezza, malinconia, paura… Piango, rido, amo, tremo.. Mi permetto di sentire ed esplorare tutto ciò che arriva, non so se ho più da scoprire dentro di me o fuori. Sono stata molto fortunata, sono riuscita a non perdere il biglietto che la Vita dà in mano a ognuno di noi, per un viaggio che in alcuni momenti è davvero faticoso, ma comunque meraviglioso.
Tra tutte le emozioni che sto scoprendo, la gratitudine è quella che preferisco.. Scalda, rassicura, riempie, è morbida e accogliente. Come la mamma. La sofferenza che ho vissuto e quella che ora vedo intorno a me non riesco a comprenderla, ma ho fiducia. Come quando da bambina giocavo a unire i puntini e non sapevo cosa sarebbe apparso. A volte pensavo di aver sbagliato, che non ne sarebbe uscito nulla. Poi improvvisamente mi stupivo nel vedere come tutto riusciva a creare qualcosa. Così ora ho fiducia in ciò che accade, anche se a volte parrebbe proprio senza senso. Da questa fiducia nasce la gratitudine.
Gratitudine prima di tutto per la Vita, nonostante il passato, per mamma, papà e mia sorella Barbara, per Massimo, per tutte le persone che ho incontrato. L'associazione Mi Nutro di Vita… quella luce l'ho intravista per la prima volta qui… sono certa fosse il momento e probabilmente avevo bisogno di loro perché tutti quelli che mi vogliono bene ci avevano già provato instancabilmente. Qui ho visto che il dolore poteva circolare liberamente senza giudizi. Ho sentito condivisione, qui ho percepito per la prima volta quella fiducia… altri cuori che battevano insieme. È stato il primo posto dove ho sentito di poter essere così come sono, umanamente imperfetta.
A volte mi sembra di sentire un movimento in sottofondo, tutti i cuori che lottano giorno dopo giorno perché ancora imprigionati in questa gabbia, quelli quasi fuori, quelli che sono spettatori impotenti, quelli che operano nel settore, quelli che cercano di darci voce, i volontari.. Tanti battiti, ognuno una piccola goccia, ma insieme un oceano… Una melodia che quando arriva può aiutare a far ritrovare quel biglietto per la Vita.
Questo sottofondo che sento nel cuore, mi rassicura, scalda, nutre la fiducia che, nonostante alcune cose siano difficili da accettare e capire, però siamo in tanti a cercare di fare. Che sia guarire, aiutare, contribuire anche solo stare, aspettare, accettare. Con tutto il rispetto per chi non riesce ancora a vedere quella luce, chi non c'è riuscito, chi non riesce a stare. Perché nessuna sofferenza può essere giudicata.
Ogni cellula del mio corpo urla che si può, si può essere meravigliosamente imperfetti senza paura, senza bisogno di proteggersi dentro gabbie, che in realtà annichiliscono. Con il colore delle emozioni, che ora sento, coloro ogni momento, con il sorriso porto ciò che sono. Momento dopo momento, un arcobaleno a volte più caldo a volte meno.
Non so come ricambiare tutto questo… se non facendo ciò che sento continuare a battere instancabilmente insieme agli altri cuori.

Micaela

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