giovedì 12 marzo 2020

Route 66: la lotta ai DCA


A te che stai combattendo una battaglia che ti sembra invincibile, a te che stai lottando contro una parte di te stessa, a te che vorresti vivere come desideri ma non riesci a farlo, a te che credi di avere tutto sotto controllo ma in realtà sotto controllo non hai nulla anzi sei controllata dall’anoressia o da un altro disturbo alimentare, a te che stai attenta a ciò e a quanto mangi, a quante calorie apporta ciò che mangi… a te che stai leggendo voglio dedicare una breve riflessione che spero possa esserti utile per trovare un briciolo di speranza e di forza per lottare contro un qualcosa che reputi più grande e forte di te e per ricordarti che hai la forza necessaria per combattere contro ciò che ora ti sembra l’unica modalità di vita, ma che per trovare tale forza devi scavare dentro di te, devi metterti in discussione e devi chiedere aiuto senza vergogna e paura.

C’era una volta una ragazza che pesava poco più di 38 kg, una ragazza fragile, perennemente triste e arrabbiata con se stessa e con il mondo, una ragazza affamata di amore ma che invece di sopperire a tale fame non ha fatto altro che affamarsi ancora di più. Dopo tanto tempo questa ragazza ora in parte non c’è più, ha lasciato il posto ad una ragazza con un peso più sano, una ragazza che, lottando, piangendo e perdendo diverse battaglie contro l’anoressia ma infine vincendo la guerra contro la malattia, ha riacquistato la voglia di vivere, di scoprire il mondo e di amare, oltre che di essere amata. Questa ragazza sono io e verso fine anno partirò con il mio ragazzo per un viaggio negli Stati Uniti, un viaggio lungo la Route 66, un viaggio che potrò affrontare solo se riuscirò a fidarsi del mio corpo, del mio istinto, se lascerò andare le briglie del controllo, se saprò affidarmi alla persona con cui intraprenderò questo viaggio, se saprò affrontare le difficoltà chiedendo aiuto, se saprò nutrire il mio corpo quando è necessario e quando ne sentirò il bisogno e se saprò apprezzare con tranquillità tutto ciò che di bello mi circonderà. Questo viaggio rappresenta per me una sfida, ma allo stesso tempo la dimostrazione che ho sconfitto una nemica: l’anoressia.
Racconto ciò perché voglio trasmettere un messaggio: nonostante le difficoltà tutto è possibile, bisogna volerlo, bisogna crederci e bisogna continuare a sperare, oltre che chiedere aiuto.
Per esperienza personale posso dire di aver fatto tanta fatica nell’affrontare la malattia, di aver fatto fatica nel chiede e nell’accettare l’aiuto esterno, ma di essere felice di aver affrontato tutto ciò perché mi ha permesso di diventare una ragazza più forte, mi ha permesso di sentirmi libera di scegliere, di vivere la mia vita, di pensare, progettare e in un futuro imminente intraprendere un viaggio negli Stati Uniti.
Ragazzi e ragazze, qualunque sia il vostro sogno non permettere ad un disturbo alimentare di distruggerlo e di impedirvi di realizzarlo. Sognate più che potete perché questo vi darà la forza e la voglia, unito a un lavoro psicologico su voi stesse, per riappropriarvi della vostra vita e anche se ora pensate che non vi è nulla per cui vale la pena lottare, vi assicuro che nel momento in cui riuscirete ad emergere un po’ dalla situazione in cui vi trovate vi ricorderete di tutto ciò che sognavate e che desideravate di fare.
L’anoressia ha un tasso di mortalità pari al 3% (non sono io a dirlo ma delle ricerche scientifiche), cerchiamo quindi di non porre fine alla nostra vita prima del tempo, prima di aver realizzato o di aver tentato di realizzare i nostri sogni.

La Route 66 ci attende, come a voi vi attendono i vostri sogni. Quindi: lottate!!! L’anoressia, come gli altri disturbi alimentari, possono essere combattuti. Potete vincere la guerra contro di loro. Vi abbraccio e vi auguro una buona vita!

Elisa B.


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