domenica 25 ottobre 2020

E vivo...

Se la pioggia mi abbandona
Lascio che sia
un po' del mio pianto
A cullarmi la notte
Le sento le onde del mare
Che navigano sulle guance
le mie ciglia alla deriva
Le mie labbra
cercatori di amori liquidi
Se le lacrime scavassero il volto
Forse sarei più bella
Se la pioggia scavasse il corpo
Forse sarei più magra
È la luce che riflette nei miei occhi
che fa sembrare il mio dolore
Una lucciola nel buio
Sono una falena
Il mio lampione
Si chiama malinconia

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È la malinconia
La tenera carezza
Che Mi sfiora il volto
E mi dice che non so più amare
È tra gli anelli della mia colonna vertebrale
Che si incastrano le mie paure
Se fossi foco arderei il modo
Se fossi amata non mi torturerei

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Oh, se solo la malinconia che ho nel petto potesse tramontare ogni giorno così come tramonta il sole
ad ogni alba
forse
potrei riscoprirmi felice
e rinascere tra i monti e i cieli che ho sognato tanto
Ad agio
per ora
mi culla la notte
poggio il capo sul cuscino
ascolto il mio cuore battere
e mi sembra di poter esistere
Essenziale
mi accarezza il mio respiro
e vivo

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Mi spogliai della pelle
per sfiorare con le dita la mia carne
Si deve scavare in profondità per trovare la radice del dolore
Per una carezza c'è bisogno di potersi sfiorare
ma il mio male non lo afferri
è leggero
è così leggero
ma nessun vento fa sì che voli via
Lo tengo con me
lo tengo stretto
soltanto per un altro po'.

A.

 

 

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