La perfezione ti chiede di non sbagliare mai, di
saper sempre ad ogni imprevisto scegliere la cosa che è eticamente la più
giusta.
La perfezione si esprime in una bellezza che dona
estasi a chi la guarda e eleva te da ogni bruttura.
La perfezione ti allontana da te, ti chiede di
cancellarti e di seguire schemi e stereotipi sempre più complessi.
Ti dice che l'obbiettivo deve essere raggiunto a
tutti i costi e non bada alla tua stanchezza e alla tua disperazione!
Ti chiede di accollarti tutti i pesi della vita, e
di farlo con un corpo sottile, lineare e spigoloso.
La perfezione alimenta sogni che non si potranno
avverare mai. Sferza colpi terribili al tuo corpo, troppo debole e umano, che
prova sensazioni e sentimenti, lo vuole chiudere in una bolla insonorizzata.
La perfezione usa la mente per spronarti, per
esigere, per colpevolizzarti.
E' una voragine di dolore, di bugie, di non amore
verso se stessi, di rifiuto! La mente si scinde dal corpo e ti decentra a tal
punto che il corpo diventa qualcosa da modellare, da punire. Il tuo corpo deve
compiacerla e la mente lo analizza duramente. Solo rinunciando a questa
illusione, riusciremo ad ascoltarci, a scegliere non la cosa eticamente giusta
ma quella giusta per noi, ad ascoltarci e a lasciare che il cuore suggerisca
alla mente e questa finalmente conduca una lotta giusta.
Siamo tutti in attesa di vedere il corpo migliorare
come simbolo della guarigione!
Ma è il connubio tra cuore e mente la pillola
per guarire.
Sono uscita dal Binge e non sono rinata subito,
svestita della malattia ero solo nuda e spaventata. Poi ho iniziato ad
ascoltarmi, ho avuto il coraggio di creare nuove cose ma ero troppo in ansia di
vedere quel corpo cambiare per accorgermi che il vero cambiamento era dentro di
me.
E quando ho iniziato a forzare il cambiamento del
corpo non essendo ancora in sintonia con cuore e mente, ho avuto paura! Ho
avuto paura degli occhi della gente che si appoggiavano di nuovo su di me, ho
avuto paura di espormi troppo e mi sono nascosta ancora, e il corpo ha cambiato
di nuovo forma.
E così capisco che ognuno di noi ha i suoi tempi ed
io non devo avere fretta e devo ascoltarmi di più, avere il coraggio di
migliorarmi per poter cambiare, la consapevolezza che ho bisogno di tempo.
La malattia ferma il tempo e quando ti rendi conto
che in realtà è passato, hai l'ansia di non averne abbastanza, il tutto subito.
Ma per quanto io possa affannarmi le cose non
stanno così, non ci sono scorciatoie c'è una vita da viversi, una te che sta
crescendo.
Non ho voglia più di cambiare il mio corpo, so che
lo farà il tempo che mi darò, adesso ho solo voglia di rispettarmi!
Clara
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