sabato 25 novembre 2017

La perfezione è una gabbia


La perfezione non è rigidità.
La perfezione non è il giusto equilibrio tra le cose, per cui non si cade, non si soffre.
La perfezione non è leggerezza che ti fa volare sopra ogni possibile dinamica e ti mantiene lucida, perfettamente consapevole di cosa è eticamente giusto!
La perfezione è insipida.
La perfezione è acqua su un fuoco di emozioni e colori.
La perfezione non è una corazza ma una gabbia.
La mente si stacca dal corpo ed elabora di volta in volta una perfezione che non esiste, e sapete perché tutto ciò è inutile e deleterio? Perché la mente non ascolta più il corpo, non ti ascolta più ed elabora schemi sempre più difficili da realizzare. Perché lo fa? Per difenderti dal dolore.
Chi si ammala di DCA spesso si difende dal dolore cercando di non sentirlo. 
                                                   
Io ricordo esattamente il giorno in cui ho iniziato ad ammalarmi, ero sul letto che piangevo e tentavo di scrivere il mio sfogo sul diario dei segreti. Avevo forse 13 anni e lo scrissi, "sto male, non ce la faccio a contenere tutto questo dolore, io voglio diventare di ghiaccio, non permettergli di abbattermi. Posso lasciarlo sulla soglia e non lasciarlo entrare." 
Iniziò lì il mio delirio, in cui la mente iniziò a controllare le emozioni, iniziò a cucirmi un abito che non era il mio.                                                                                 
L'abbuffata? Nasconde un emozione che non vuoi sentire. La riempi di cibo masticato velocemente per farla tacere, perché tu non vuoi sentirti vulnerabile, vuoi sentirti sospesa alta sopra ogni pericolo e lo stordimento che ti lascia è un'illusione per volare via.
Dopo più di 20 anni di malattia, ti rendi conto che la perfezione sta in una sfumatura, in un frammento, nel tuo essere così delicato, vulnerabile, sensibile. Sta nel calore delle lacrime che versi, in un urlo contro l'aria gelida dell'indifferenza. Sta nel cadere e rialzarsi. Sta nell'avere paura di esserci e comunque esserci! Sta in come impari dal tuo dolore a dare un senso a tutto. Sta nell'Amore che dai nonostante il vuoto che senti dentro. 
Ecco ho imparato questo dalla mia esperienza, dal dolore e dalla malattia.

Clara

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