martedì 17 luglio 2018

Luna, l'anoressia di Petra.



Luna era l’anoressia di Petra, la sua, non quella descritta dai libri.  
Petra l’aveva conosciuta (…), le era piaciuta ed aveva deciso di farsela amica. Luna si era presentata con un sorriso enorme, era stata veramente convincente quando le aveva promesso aiuto per sostenere il peso che si portava addosso. Petra aveva creduto a tutto e le aveva permesso di entrare nella propria vita.
Luna non è una di quelle amiche che entrano in punta di piedi, lei spalanca la porta e si prende tutto, inizia a fare compagnia giorno e notte ed alleggerisce le giornate che scorrono veloci ed apparentemente leggere. Aveva fatto così anche con Petra, non aveva chiesto permesso e si era presa quanto spazio volesse.
Petra impiegò poco tempo per comprendere che Luna se ne sarebbe andata via con molta difficoltà, e che sarebbe stata difficile da arginare. Era l’ospite che puzza dopo tre giorni come il pesce.
Nonostante questa lucida consapevolezza non aveva opposto resistenza e le aveva permesso di dirigerle la vita esattamente come lei voleva. Luna prendeva forza ogni giorno, tanto meno mangiava Petra tanto più cresceva Luna. Ogni chilo perso dal corpo era un chilo in più di muscoli preso dalla sua compagna. Nel momento stesso in cui vedeva la bilancia calare, Luna si espandeva ed alzava il braccio come il condottiero che ha vinto una battaglia, ma se la bilancia segnava un aumento di peso Luna si accasciava a terra, seduta con la testa tra le ginocchia. Dopo il primo momento di sconforto, si incattiviva e imponeva a Petra restrizioni più rigide.
Petra camminava attraverso il mondo e Luna era sempre un passo avanti a lei, se attraverso dei raggi speciali avessimo potuto illuminare Luna avremmo visto una figura femminile filiforme, muscolosa e grigia che se ne stava a pochi centimetri da Petra e che spesso le sussurrava cose in un orecchio.
Petra si era affezionata a lei, era una presenza costante che la faceva sentire molto meno sola, anche se tutti i giorni le rubava un po’ di felicità. Pensava potesse essere un prezzo giusto da pagarle in cambio dell’alleggerimento promesso. Le cose per un po’ andarono davvero così, Petra si sentiva più leggera al fianco di Luna, il cuore era meno pesante ed il piombo si era ridotto.
Purtroppo era una dolorosa illusione della mente, come del resto era stata la mente a generare Luna, che aveva iniziato a chiedere sempre di più non era mai contenta degli sforzi di Petra e non aveva nemmeno rispettato i patti, il peso era sempre il solito anzi era aumentato. Ma come mandarla via? Adesso non poteva certo dirle di andarsene senza tornare mai più, Luna era diventata fortissima e non solo camminava sempre avanti a lei, teneva Petra sotto controllo e la fuga non era possibile.
Qualche volta aveva provato a disobbedirle e le conseguenze erano state devastanti. Luna si era infuriata e aveva aumentato il controllo. Petra aveva ad un certo punto smesso di combatterla, si era abbandonata al suo totale comando ed eseguiva qualsiasi cosa le chiedesse.
Le cose andarono avanti così, fino al giorno in cui Petra perse il senno e la mente razionale l’abbandonò permettendo alla rabbia di rompere gli argini. Sotto l’effetto dei calmanti e sdraiata sul divano catatonica, Petra guardava nel vuoto, ma in verità non c’era il vuoto davanti a lei, stava fissando Luna. In un istante che vale una vita intera, Petra giurò che l’avrebbe cacciata via che avrebbe fatto tutto il possibile per farla sparire per sempre.
Luna fece un sorrisetto sarcastico, senza credere alle intenzioni della compagna, pensando che non ce l’avrebbe mai fatta. Dovette ricredersi però, Petra iniziò a frequentare ben due dottoresse una che le curava la mente ed una che le curava il corpo, ed un giorno dopo l’altro smise di obbedire ai suoi ordini. Luna perdeva i suoi muscoli, mentre Petra recuperava peso ed energie. Nelle sedute con la dottoressa Lara parlavano spesso di lei senza nominarla esplicitamente, discutevano di come lei fosse stata fondamentale e di come l’avesse in realtà salvata da strade ben più pericolose.
Una stava seduta davanti alla dottoressa, l’altra invisibile e provata sul divanetto accanto, senza voce propria. La faceva parlare Petra, la descriveva e la rendeva umana ed unica, cosa impossibile anche per il più sofisticato libro di medicina.
Quando andava dalla dottoressa Silvia, Luna se ne stava appiccicata alla bilancia per vedere il peso, ma Silvia proprio perché conosceva molto bene le amiche come Luna, misurava Petra di spalle.
Luna vedeva attraverso gli occhi di Petra e con questo piccolo stratagemma la dottoressa Silvia rendeva entrambe cieche.
Accadde una cosa imprevista, mentre Petra guariva, Luna non scompariva, cambiava forma e assumeva colori. Aveva perso la sua forma muscolosa e mascolina, era diventata una figura femminile delicata con tutte le sfumature di Petra.
Quando il lavoro delle dottoresse entrò in sinergia con il Buddismo, Petra comprese che Luna era il suo secondo nome e che quell’amica tanto odiata era lei stessa. Per renderla innocua avrebbe dovuto accoglierla e volerle bene esattamente quanto ne doveva volere a se stessa. Luna non se ne sarebbe mai andata, non poteva cancellare una parte di se, avrebbe sempre camminato al suo fianco e stava a lei decidere il tipo di rapporto che avrebbero avuto.
Dopo tanti sforzi e sofferenze Petra ha imparato a tenere per mano Luna, a diventarle davvero amica e ad ascoltarla, sapendo che non deve permetterle di riprendere le sembianze di un tempo, pericolo che è sempre in agguato. Non si guarisce mai definitivamente dall’amicizia con certe figure, anche nella vita non si cancella l’amicizia, si allontana la persona se ci fa soffrire.
La cosa più bella della relazione con Luna, è che permette a Petra di riconoscere le ragazze e le donne che hanno amici-zie simili alla sua e di poterle aiutare, anche solo attraverso la comprensione. Probabilmente Luna entra in contatto con le Amiche, hanno un linguaggio tutto loro, poi si avvicina a Petra e le sussurra parole in un orecchio, parole che servono a Petra per osservare chi le sta davanti. In certe malattie non importano tante parole, quello che il malato cerca è qualcuno che capisca il dolore provato, serve a vincere la solitudine e lo scoraggiamento.
Luna aiuta Petra proprio in questo a scegliere il silenzio giusto, a capire quando è il momento di dire qualcosa mostrando alla persona che si può tornare a vivere.
Oggi Luna si veste dei colori dell’arcobaleno, certi giorni torna ad essere grigia ma Petra sa che è solo un momento che passerà, ne hanno passate tante insieme è solo un giorno in più. Saranno amiche per la vita e le ossa leggere di Petra le ricorderanno ogni volta i tempi in cui Luna era un aguzzino pieno di muscoli.
La sera quando Petra è a casa, se Luna fosse visibile la vedremmo seduta sulla poltrona con un pigiama colorato e sulle ginocchia Lella, la gatta nera delle loro famiglia a due.

Diletta

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Estratto dal racconto "La leggerezza del piombo", disponibile in versione integrale al seguente link



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