martedì 11 dicembre 2018

La vera bellezza



A te che ti sei persa e ritrovata ripersa e amata. A me. 
Un mese che ero chiusa in quelle quattro mure con tante altre ragazze. 
Un mese, il mese che non vedevo l’ora che arrivasse, avevo promesso a tutti “un mese. Un fotutto mese.” 
Ma no era impossibile; chi in un mese sarebbe uscito? Nessuno, dovresti essere un mostro. Ma era proprio in quel momento che stavo vedendo da lontano quella luce verso la vita, stavo iniziando a capire cosa stavo vivendo. Cosa ho perso e stavo perdendo. Ormai era andata, ormai non potevo tornare indietro o cancellare il passato; era impossibile. Nessuno, nemmeno io, avevo previsto che il futuro doveva andare in una strada che portava nel buio. 
Io quella ragazza sempre sorridente. 
Io quella ragazza che voleva sempre fare casino. 
Io che parlavo sempre e nessuno poteva spegnere. 
Io che mi sono sempre fregata di quello che la gente pensava su di me. 
Ma purtroppo e non sempre la vita va nella direzione che vorresti e così è successo anche a me. Ero diventata triste. Non ridevo più, piangevo nell’angolo della mia cameretta. Volevo solo morire e scomparire da tutto e tutti. Mi stavo distruggendo. 
Ma è proprio in quel mese che capii tutto questo; prima? Prima stavo vivendo fuori e cosa me nè fregava, avevo tutto quello che volevo e sapevo che piano piano anche quello che voleva lei, che ormai da anni si stava impadronendo di me, stava capitando. Per fortuna ci furono loro, genitori e dottori e insieme alla mia forza, si misero insieme e continuarono a lottare portandomi in un ricovero specializzato; e poi quel lontano 27/03/2017 quando dissero che sarei uscita, che potevo tornando alla libertà. Erano stati duri; da un mese a cinque fottuti mesi. Ma per fortuna lei se nè era andata e la mia vita era tornata. 
Conclusi la maturitá, andai in vacanza con i miei amici, tornai a lavorare come stagionale, feci tutto quello che avevo perso in quegli anni e quei mesi. E poi? E poi uno dei miei sogni, mi trasferii a settembre in una nuova città per l’università, dovetti affrontare un’altra vita. Tutto cambiò e qualche pensiero tornò. Ma io andai avanti sempre più forte. Ed esame dopo esame, finii il primo anno e felice dei risultati tornai nel mio paese per l’estate, ma eccola di nuovo e questa volta era più forte. Stavo male. Soffrivo in silenzio. Soffrivo dentro di me. Luglio, agosto, settembre 2018: “stupida sei tornata e ti stai rimpadronendo di me, ma io non posso, io non ti rivoglio, io voglio la mia vita vattene stronza.” 
Ed ecco di nuovo un nuovo inzio di università, il mio secondo anno; di nuovo una nuova realtà; in quanto dovetti cambiare coinquillina e abitudini, perchè? Perchè non era vivere come l’anno scorso con le miei coinquiline, ma questa volta era più dura, dovevo arrangiarmi tutto e per tutto. La maggior parte del tempo dovevo stare a casa da sola. Non era bello ma la mia forza di farlo per un mio sogno era tanta e cosi riniziai a combattere contro lei. Lei era sempre più forte, ma io ancora di più. 
E poi? Poi iniziai ad uscire con i miei amici dell’anno passato e conobbi un ragazzo. E lá iniziai a capire che non sono male, che posso avere anche io qualcuno che mi trovi “carina”, il punto? Che si devo rimettere su quei chili che ho perso in questi mesi, ma la paura c’è, ma allo stesso tempo la voglia e forse con qualcuno al mio fianco posso iniziare a capire cos'è davvero la bellezza. La bellezza care ragazze, non sono quelle ossa, ma è il vostro sorriso e la vostra felicità. Questa è la vera bellezza. Che se ne frega se siete poco più in carne. Voi dovete amarvi cosi come siete. Tutte, malattia o no, davanti allo specchio non si sentiranno come voglio, ma appena qualcuno ti fa sentire desiderata è la che capisci quanto puoi essere bella, ma con qualche chilo in più lo puoi essere di più. 
E questi chili non è che tu debba ingrassare, ma sono quelli che ti permettono di vivere meglio e con meno pensieri e soprattutto farti desiderare ancora di più. 
Ma proprio oggi 27/11/2018, due anni da quel “un mese e sono da voi; e poi nè passarono altro 4” ; che sto festeggiando, perchè fino a poco fa ero seduta in un’aula davanti a una professoressa a tenere un esame, non difficile ma neanche facile. Ed è stato proprio oggi che ho capito che devo credere di più in me; avevo paura di non farcela e invece un bel voto mi sono portata a casa. Ma proprio oggi ho capito che non sono un numero. Ma sono solamente io. Una ragazza che con la sua allegria riesce a essere bella e forte.

Francesca

 

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