domenica 31 marzo 2019

Una Margherita d'Inverno




Cara Marghe,

sei stata un fiore bisognoso, talmente fragile da spezzarsi semplicemente con una folata di vento. Nessuno ti ha annaffiata, accudita, nessun raggio di sole ti ha sfiorata. Ma anzi ti hanno calpestata senza riguardo e senza pietà.

Sei nata come un bocciolo colorato, pieno di sfumature pronte a sfoggiare la loro bellezza. Purtroppo qualcosa è andato storto, non sei mai sbocciata.

Crescendo, sei diventata sempre più sensibile e fragile… Fino ad ammalarti. Forse per la poca sicurezza in te stessa, forse per il poco amore ricevuto, forse per attirare l’attenzione, per essere finalmente accudita da qualcuno.

Ricordo quanto eri esile, ammaccata, sola. Eri completamente soggiogata da colei che ritenevi tua amica, l’anoressia. Sei stata catapultata nel mondo delle ossessioni, delle paure e del masochismo.

Numerosi ricoveri, pianti isterici, disperazione, urla, tagli, sangue…

Ricordo quanta ansia avevi durante la giornata. Iniziando dal mattino, su cosa metterti perché dovevi indossare qualcosa che potesse contenere grandi quantità di cibo; l’ansia su dove ti avrebbero messa in “sala terapia”, perché se eri di spalle alle OSS non avresti potuto nascondere; le camminate in giardino a temperature disumane; le comparazioni su chi era più magro, su chi mangiava cosa. Ma il panico maggiore arrivava al momento dei pasti, in particolare pranzo e cena. Oh, quanto olio su quelle vaschette di plastica bianche… quanto cibo, rispetto alle altre. Eppure in quella maledetta vaschetta c’era il tuo nome stampato. Non potevi scappare.

I pranzi più disperati, quelli domenicali. Ritenevano che la domenica doveste mangiare cose più “elaborate”, perché così funzionava in una famiglia tradizionale. Così, spesso avevate Pollo arrosto con Patate al forno; o pomodori ripieni di tonno e verdure grigliate… un incubo. Quante volte, hai desiderato morire.

Troppa sofferenza per un fiore piccolo come te. Tanti ricoveri salva vita, ma nessuno che ti abbia aiutato veramente. Ciò che ti ha salvata, è stata proprio la vita. Perché un giorno hai detto basta, hai preso le redini e hai iniziato a lottare veramente. Ti sei resa conto che era importante capire il senso della tua esistenza, non annientarti. Perché tutti noi abbiamo un senso. E dobbiamo trovarlo, a costo di stravolgere la propria vita.

Tu ti sei messa in gioco, hai lasciato da parte tutto il resto e ti sei data un senso. Ti sei posta mille domande che alla fine hanno avuto risposte. Tante cose ancora sono irrisolte, ma l’unico modo per risolverle è vivere. Giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, tutto si sistema e trova il suo equilibrio. Importante: saper aspettare.

 Paradossalmente il tuo senso è quello assicurarti che tutti stiano bene, ma senza uccidere ciò che sei. Il tuo lavoro come massaggiatrice, ti ha insegnato a schermarti abbastanza da non assorbire tutto il dolore degli altri ma allo stesso tempo sai alleviarlo.

Tutte le persone lasciate da parte in questi anni, erano ancora lì ad aspettarti. Capendo così che non sei mai stata sola. Che ti amano incondizionatamente. Compreso l’amore della tua vita, che hai allontanato bruscamente allora, ma che è sempre stato ad attenderti. E adesso siete finalmente insieme, stavolta per davvero.

Chi ti ama ti ammira, per la forza che hai avuto e per quella che hai ogni giorno. Alcune persone si sono confermate come ciò che credevi, ma non importa. Ne hai tante, tantissime altre.

Adesso hai chi si prende cura di te: TE STESSA. Hai capito che la persona più importante presente nella tua vita sei tu. E che, senza di te, niente funziona. L’equilibrio tra mente, anima e corpo… quel corpo tanto odiato, DEVE far parte di te. Senza ripudiarlo, senza devastarlo. E’ il tuo tempio e da tale devi trattarlo. Non ce ne sono altri, questo è e questo avrai.

Alla fine abbandoni tutte le tue paure e inizi a vivere, scoprendo che tutto ciò che un tempo ti terrorizzava, adesso sono semplici attimi che fanno parte della vita. Adesso ti emozioni per una giornata di sole dopo anni di pioggia, per un panorama mozzafiato o per un bacio inaspettato. Sei così piccola rispetto al mondo, eppure ti senti tanto forte da conquistarlo. Mentre prima eri un bocciolo difficile da sbocciare, ora sei un albero con solide radici. Ogni tanto si spezzano, ma ce ne sono altre mille a sorreggerti.



Questo va a tutte le anime fragili, che credono fermamente di essere schiacciate dall’universo. E’ vero, siamo un microcosmo rispetto al macrocosmo dell’universo, ma ciò non significa che siamo inutili. Dovete trovare il vostro senso e andare oltre all’apparenza delle cose. Perché dietro a quest’ultima c’è un vortice di emozioni e bellezze che, prima di darvi per vinte, dovete provare. Nel mio piccolo microcosmo, vi giuro che il bello c’è, dobbiamo solo imparare a vederlo. 

Margherita

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