lunedì 13 maggio 2019

Grazie, Sorè.


A volte pesa tutto,
dalle persone alle parole,
mi pesano persino le tasche vuote.
Pesa il mondo, anche se lo tengo con due mani.
Io con una maglia scolorita
a tirar calci ad un pallone,
tu con protezioni e paradenti
per difenderti il cuore.
Io dieci centimetri più alta di te,
a grandezza di cuore
fidati che vinci te.
I tuoi orari che non cambiano mai,
è arrivata l'ora di cambiarli oramai.
I tuoi occhiali sporchi in giro per casa,
li trovavo persino sul comò.
Il tuo sorriso, però,
ti giuro non l'ho mai visto senza filtri,
per favore resisti
che se cadi adesso porti giù anche me.
Adesso hai meno effetti su di te;
meno luce nei tuoi occhi
che vuoi far sembrare verdi,
i tuoi occhi che mi ricordano il mare
anche se l'azzurro non c'è.
Ricordi le giornate intere,
quelle tra me e te,
a prendere Bucaneve con il mignolo,
o a mangiare quelle caramelle
che zia aveva nella tasca chissà da quando?
Sorè, quando litigavamo e
mantenevi la tua classe e
rispondevi in italiano;
io che mi arrabbiavo e
parlavo in dialetto perché non lo sopportavi.
Sorè, la tua faccia stanca
a mezzanotte meno un quarto,
sopra un libro di fisica, di latino o di filosofia,
mi è rimasta in mente.
Sorè, il tuo sorriso bianco,
i capelli rosa-viola,
le lentiggini sul naso
e gli occhi dal colore indefinito.
Adesso hai meno effetti su di te;
meno luce nei tuoi occhi
che vuoi far sembrare verdi,
i tuoi occhi che mi ricordano il mare
anche se l'azzurro non c'è.


Non è solo una poesia, non è una canzone, non è una pagina di diario; oggi, 11 Maggio 2019, leggo, per caso, di nascosto, le parole che mia sorella aveva fin'ora ben custodito nella sua testa e nel suo quaderno, parole che meritano di arrivare a tutti voi. 
Oggi, 11 Maggio 2019, grazie a queste parole ammetto per la prima volta che 5 anni fa sono entrata in questo vortice che ti travolge e non ti lascia andare; ci sono dentro da 5 lunghi anni e mai mi sono accorta che trascinavo gli altri con me. Ho sempre pensato che ANA le respingesse, le persone, in realtà le porta a cadere con te, non tanto per farti avere un po' di compagnia, ma per rinfacciarti ogni volta che TU sei diversa.
Non sono brava come lei con le parole, ma posso dirvi di non mollare, di andare avanti a testa alta, con le vostre gambe e con le vostre forze, di amarvi, anche se sono io la prima a non farlo, di accorgervi che tutti possiamo sbagliare, di rialzarvi e di continuare ad andare avanti... 
E poi, a volte, di dirlo quel "grazie Sorè", perché solo così sarete ancora più forti.
Grazie, Sorè.

Alessia


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