sabato 4 gennaio 2020

Oggi scelgo me



Cara Bestia,
è proprio vero che tante volte non sai nulla di te stessa fino a che non ti trovi a doverti realmente salvare. Quattro anni fa non sapevo nemmeno cosa significasse la sofferenza fisica, la voglia di urlare talmente stavo male, quando il desiderio di morire era più forte rispetto a quello di lottare. Mi trovavo spesso sola a fissare il vuoto in cerca di risposte, anche se l’unica vera domanda che mi ponevo era: “perché proprio a me?”
Oggi, dopo quattro anni, qualche risposta sono riuscita a darmela. Ma ancora oggi mi chiedo come abbia fatto a sopportare certe sofferenze, certe vere e proprio violenze sul mio corpo, dal correre più di due ore al giorno senza aver ingerito nulla, i bagni gelati per attivare ancor di più il metabolismo, le notti sveglia a pensare a come non mangiare il giorno dopo pur di sentirmi completamente svuotata. È stata una vera e propria lotta contro la mia persona. Sono diventata ciò che odiavo, una ragazza depressa, senza obiettivi, non sorridevo più. Che fine aveva fatto la Nicole solare, quella ragazza che veniva notata solo e unicamente per il suo sorriso, il suo umorismo e quell’ironia folle e spensierata?
Ho ucciso la mia infanzia, entrando in un mondo che nessuno dovrebbe mai conoscere.
È strano a dirsi, ma tutto questo non lo augurerei mai a nessuno, nemmeno alla persona più cattiva al mondo, ma a me stessa si. Si, proprio così, ho saputo cogliere i lati positivi di questa esperienza, ho avuto la forza di creare una nuova me, pur sapendo che rimarrà sempre un enorme cicatrice, sempre pronta a riaprirsi ma consapevole di ciò che è capace di fare. Bisogna essere in grado di accettare tutto ciò che arriva perché sono arrivata alla conclusione che se Dio o chiunque altro abbia deciso per me, mi ha fatto vivere tutto questo è perché era ed è consapevole che sarei riuscita a superarlo, pur facendomi davvero tanto male. So di non essere perfetta e so anche che non lo sarò mai. Ma è proprio qui che la gente sbaglia, non si diventa Anoressiche perché si vuole ambire ad una taglia 38 e la mitica formula 90 60 90. 
A me personalmente non è mai interessato entrare nella taglia più piccola di un pantalone perché pur arrivata a comprare una taglia da bambina, mi sentivo ugualmente grassa, piena e pesante di un qualcosa che non riuscivo più a sopportare. Non mi sentirò mai una ragazza stupida per ciò che ho fatto, semplicemente ho cercato la strada che mi sembrava più semplice per colmare un mio problema, per cercare la felicità davvero impossibile da ottenere.
Avrei infinità di cose ancora da scrivere, ma oggi scelgo me, scelgo di mollare un discorso a metà, scelgo di buttarmi sul divano e non pensare più a nulla, scelgo di non dover obbedire alla mia mente malata e continuare a scrivere fino a piangere. Scelgo me cara bestia, ma soprattutto scelgo di non uccidere la Vita. 

Nicole

 

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