lunedì 30 marzo 2020

Amica/Nemica mia



Cara amica, come stai? Ti ricordi di me? 
Solo ora, mentre scrivo, mi rendo conto di quanto tempo sia passato dall’ultima chiacchierata insieme. Non parlo spesso di te, sai? Mi piace ricordarti come l’amica/nemica che mi ha fatta crescere e diventare la persona che sono, con tutte le mie insicurezze e le mie paure, ma comunque forte e sorridente. La nostra era un’amicizia particolare, diversa rispetto alle altre che avevo; non sei entrata nella mia vita con un “ciao” il primo giorno di scuola e nemmeno durante una serata in qualche modesto locale della mia piccola città. Ero un’adolescente come tante altre, una ragazza vivace e piena di voglia di scoprire. Amavo i miei amici, la scuola che frequentavo, il pattinaggio artistico e tutto ciò che avevo intorno. Poi improvvisamente qualcosa cambiò, forse con una banale barretta al gusto cioccolato di cui la confezione ne esaltava l’efficacia come “sostituto dei pasti e perdita di peso”. Ancora oggi non mi sono spiegare come, amica mia, mi sia ritrovata ad essere completamente affascinata e coinvolta dal tuo mondo, ad avere interessi e pensieri che mai avevo ritenuto importanti. Nonostante tu fossi così invisibile e impercettibile agli occhi, eri sempre presente nella mia quotidianità, in ogni momento della giornata tu eri con me. Mi facevi sentire importante e capace di controllare tutto. Mi facevi sentire viva. Invece mi stavo spegnendo. Piano piano. Giorno dopo giorno. Abbiamo trascorso insieme i mesi estivi, ti ricordi?I pasti e le porzioni diminuivano, il peso anche. Mentre le bugie a mamma e papà aumentavano, come il tempo giornaliero dedicato all’esercizio fisico e al conteggio delle calorie ingerite. Non passò molto tempo quando la mia vita era cambiata radicalmente; l’ambiente scolastico non mi piaceva più,il pattinaggio era solo un ricordo accantonato, e avevo abbandonato le mie vecchie amicizie per crearne una nuova, unica, tanto intrigante quanto dannosa. Ricordo bene il giorno in cui tentai di non ascoltarti, fu il giorno in cui nella mia vita si presentò la seconda amica speciale di questo orrendo pasticcio; era lei che ad ogni sgarro e ad ogni senso colpa mi spingeva a buttare fuori tutto ciò che avevo dentro. Così insieme alle schifezze mi liberavo anche delle paure e delle preoccupazioni. Sai, si dice che gli anni dell’adolescenza siano i più belli e spensierati, i migliori da ricordare. Ma non era così che volevo ricordare i miei anni d’oro, avevo già perso momenti preziosiritenendo importante ciò che con i miei sedici anni e con la mia superficialità consideravo tale. Volevo recuperare tutto il tempo, le amicizie e i sorrisi persi. Soprattutto volevo recuperare me stessa. Tu mi sei stata accanto sempre; il mio cambiamento, la voglia di uscirne, la ricaduta e la svolta finale. Oggi però lo so, nessuna barretta può sostituire un pasto in termini di nutrienti, nessun numero sulla bilancia può determinare l’umore e nessun pensiero o giudizio altrui vale più della propria felicità. Ognuno è speciale per la persona che è, difetti compresi, perché sai come si dice… i pregi sanno amarli tutti. Ora a distanza di anni mi sento di ringraziarti, e di salutarti per sempre. Tu che mi hai fatta stare bene e male come nessun altro al mondo, lasciamelo urlare… ho vinto io! Contro te, contro tutto e tutti, ho decisamente vinto io!

Addio amica/nemica mia.
                                               Non più tua,
                                                     Dada


 

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