lunedì 6 aprile 2020

Caro te...prova ad essere me...



Quanto fa male stare al mondo! Bloccare le emozioni, smettere di sorridere, vedere il bello negli altri e rispecchiare su di me ogni difetto. Proibirsi della compagnia, della libertà e della felicità. Non accettarsi mai, elaborare teorie assurde, convincersi di esse e conviverci quotidianamente. Starci bene nel male, assecondarlo e dargli voce. Ma quanto è brutto? Rifiutare ogni forma di aiuto, vivere in una bolla, isolarsi e sentirsi invincibili. Forti e deboli, severe e dolci, grandi e infantili, indistruttibili e facilmente distruggibili. Il beneficio di tutto questo? Ancora non l'ho trovato, ma sicuramente c'è. Qualche volta mi sento bloccata, non ho uscite, intrappolata da me stessa, con un riscatto troppo alto da assecondare, sprofondo nelle mie incertezze e non riesco a dare voce alla parte migliore di me. Ho il terrore dell'autocontrollo perché non sono in grado di gestirmi e di prendere decisioni per me stessa. Continuo a ripetermi che non sarà per sempre, ma allo stesso tempo penso che non riavrò mai la mia vita! Vorrei svegliarmi domani, senza più pensieri. Senza più sensi più di colpa, senza più un rigido controllo e senza più malattia. Essere una sedicenne come le altre, che ama la vita e che vuole godersela. Ma non funziona così! Purtroppo nemmeno la sofferenza dei tuoi cari ti aiuta a reagire, fa male ma non sovrasta la malattia. Pianti e suppliche non servono, non ti scalfiscono ma rinforzano lei... subdola e maligna. Lei che è pura fantasia... perché questa fantasia è tanta fantasia! Non crede a nessuno, la teoria è una sola... la sua. Davanti all'evidenza non abbassa le difese , ma le alza di più e ti convince. È così brava a farti cadere giù con lei, a farti sentire speciale e ad avere attenzioni senza fare niente. Lei così critica non può sbagliare mai, è la discendente della perfezione e dell'ambizione. Ma quando smetterà? Alterni due parti di te? Non sai più chi sei, cosa vuoi, dove sei! Ma perché vivere così a metà? La ragione, la razionalità mi portano a voler uscire da tutto questo... ma la paura! Si, la paura mi porta ad avvicinarmi sempre di più a te, perché non so più come si vive senza. Non ricordo cosa vuol dire essere malata, non ricordo cosa si sente e cosa si prova. Mi perdo nei miei pensieri, confusione...questo è ciò che ho in testa! Parole a caso, e tanti buchi neri.... VUOTO!
Ho bisogno di qualcuno che mi porti alla realtà che mi convinca a fidarmi... ad allontanarmi dalla malattia. Ma tutto gira intorno a lei... ogni posto, ogni cosa...! ho difficoltà a fidarmi, ho molta difficoltà...! e poi c'è lui... il CAMBIAMENTO! Perché devo farlo... per uscirne va fatto...! Magari non evidente, ma profondo, interno che si rispecchia nell'esterno. Quanto lavoro di testa, tutto questo ragionamento è costante... riempie le mie giornate. Si, perché ci penso. 24H su 24h... senza smettere mai! Questo mi soffoca, mi blocca, mi fa stare male. Purtroppo non si può pulire la mente, non si può entrare dentro e togliere la polvere. Togliere le preoccupazioni e mettere altro. Ma cos'altro... come potrei colmare un domani i vuoti della malattia. Ma soprattutto un domani un domani se ne andrà???
Sono ripetitiva forse, ma provate ad entrare in tutto questo meccanismo... come si può vivere con questo peso sulla testa! Come si può essere spensierati con tutto ciò... spero di essere stata il più chiara possibile! Ma soprattutto spero di avervi fatto entrare nella mia continua confusione e di avervi fatto sentire ciò che provo. Ciò che soffoco e che giorno dopo giorno soffoca me!

Agnese

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