venerdì 17 marzo 2017

15 marzo 2017 a Genova




Genova, 15 marzo 2017
Caro Stefano, faccio parte del gruppo di auto aiuto "...in SOSpeso"  e ti scrivo di ritorno dall'incontro di oggi alla Berio, ancora emozionata.
Vi volevo ringraziare, per molte ragioni, ma soprattutto perchè oggi avete deciso di mettere al centro le persone che soffrono di questi disturbi, quelle che lottano, quelle che aiutano e quelle che trasmettono speranza, dando voce alle emozioni più che alle competenze professionali e mettendo in luce quel coraggio di mettersi in gioco senza il quale nessuna "cura" esterna è sufficiente.
Il nostro, come sai, è un gruppo sull'alimentazione incontrollata e so che sarebbe stato giusto ed utile oggi portare anche il nostro contributo. Una delle ragioni per cui non è successo, e qui parlo per me, è che una delle componenti "paralizzanti" rispetto all'esporsi in pubblico è la vergogna: vergogna per essere come non è esteticamente e socialmente accettabile, per apparire come persone "colpevoli" di non controllarsi e di fallire i propri obiettivi, vergogna per essere, infine, come non si vuole e non si accetta di essere.
Per questa ragione io, come molte di noi che soffrono anche di problematiche legate all'ipersensibilità, non riesco ancora ad espormi in pubblico direttamente e personalmente. Me ne scuso sinceramente, perchè so che è un grosso limite anche nei confronti degli altri, ma mi prendo l'impegno di trovare un modo per testimoniare anche questo aspetto dei disturbi alimentari e cercare di restituire fiducia a chi è ormai convinto di non avere alcuna possibilità di liberarsi del proprio peso ... sull'anima.
Veramente grazie per questo pomeriggio, verrò a trovarvi appena possibile, se vi fa piacere.

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