martedì 21 marzo 2017

Secretum



Secretum per chi la sente nascere dentro, la porta in grembo finché c’è spazio, la strozza nell’attorcigliarsi dello stomaco mano a mano che la propria massa si assottiglia, la fa salire al cervello e da lì non la controlla più, annega, scompare dentro e fuori poco più.  Secretum per chi la scorge, la osserva; per chi dall’esterno la vive e piano piano ne è a sua volta soffocato. Troppe le facce di questa bastarda riluttanza verso il cibo che altro non è che fame d’amore. Secretum per chi ogni giorno decide quante chilocalorie avrà la sua felicità da lì al prossimo balzo in giù, alla prossima abbuffata, al prossimo rigetto; per chi ogni giorno prima di mangiare, di bere, deve chiedere il permesso; per chi ha sempre più paura fino a non sapere nemmeno più di cosa; per chi inizia a controllare tutto senza capire che non sta controllando niente; per chi decide di scomparire per farsi cercare; per chi usa il proprio corpo come un manifesto; per chi davanti ai mali della vita si trova addosso il giubbotto dell'anoressia, della bulimia e in quel momento non può fare altro che credere che sia quello più onesto. 
Secretum per chi vede la figlia, il figlio, la moglie, il marito, la mamma, il papà, la zia, lo zio, i nipoti, Marta, Giulia, Federico, Matteo, Luca, Sara trasformarsi davanti ai propri occhi: Secretum perché la bastarda non fa distinzioni, perché è impossibile capire finché con quella non ti ustioni.  
Secretum per chi scorge anime acerbe e al contempo troppo mature,  nel mentre rifiutano l’essere e le loro vite troppo dure; anime che non sanno più cosa significhi il piacere, condividere, fidarsi; anime che rifuggono da ogni abbraccio e dai vestiti attillati, che hanno solo bilance e lassativi come alleati; anime che non sanno più nemmeno cosa significhi la musica e il verso senso del giocare, del danzare … anche se le si coglie sempre in allenamento e ne fanno tanto di camminare.   Secretum perché di primo impatto ogni parola si rivela sbagliata: dal <> al <>. 
Secretum perché non si sa cosa fare se si vede proprio figlio abbufarsi e poi vomitare o rifiutarsi totalmente di masticare. 
Secretum perché non è possibile scorgere come dietro e dentro a questi gesti non ci sia alcuna debolezza, ma una forza di volontà astrale anche se usata male, che da enorme potenzialità diviene arma letale. 
Secretum per chi, da un punto di vista un poco più lontano, crede che la colpa sia solo della società che sta sempre con il metro in mano, con la passerella piena di stecchi, con jeans taglia trentasei e canoni di bellezza ormai troppo vecchi. Osservazioni che non si possono né negare né contestare, ma che raccontano di stereotipi che da soli non possono bastare a spezzare 7 milioni di famiglie; a far ammalare 3 milioni di persone nel nostro Belpaese; a creare un arma che prima tra tutte uccide ragazze tra i 12 e i 25 anni e di cui la conoscenza reale è ancora tropo lieve. Se è vero che il 95% inizia con una dieta e che questi tempi vedono i numeri crescere con sproporzione, come mai successo prima di questo secolo  colmo di troppa ‘ragione’… forse non è solo per la televisione; ma perché le relazioni genitori-figli, uomo-donna, individuo-società … non sono in grado di fornire un’adeguata nutrizione. Forse ci sono più intoppi di quelli che vediamo e non solo perché abbiamo un cellulare in mano, ma perché ci siamo spinti un po’ troppo lontano … e non si possono lasciare alle spalle i valori fondamentali; i ritmi di lavoro umani; il mito dell’onesto al posto che quello del successo; il rispetto; il calore della famiglia; il supporto di una mano che non ti frega, ma ti piglia; la divisione tra ciò che è bene e ciò che è male … non può essere sempre personale.  Il corpo diventa per alcuni espressione di un linguaggio non verbale: rabbia che si crea e che rimane; conflitto tra desiderio e rinuncia; incapacità o impossibilità di trovare un proprio posto tra le braccia delle persone importanti, dentro a sé stessi, in mezzo alla collettività. 
Altra causa di quest’aumento che pace non si dà è la reticenza verso le cure: sempre più difficile a estirpare si fa questo male, nonostante l’età si continui ad abbassare, sempre meno decidono di collaborare.  Negare per continuare, per non voler guardare, vedere; negare perché a volte davvero non ci si accorge di quello che  sé stessi succede.  Però si continua a nascondersi quando è l’ora di mangiare, si dice di avere voglia di stare soli in camera per consumare e di voler vedere con quali ingredienti si sta per cucinare; però si continua a osservarsi allo specchio in modo ossessivo o viceversa non ci si vuole nemmeno avere un contatto visivo; però con gli amici non si ha più voglia di uscire e il peso continua a scendere … il rifiuto a salire; però magari la pasta  ‘può andare’, ma poi  si corre di là e che fine ha fatto non si sa.  Nessuno di questi sintomi è mai da sottovalutare, perché se è difficile curare, allora bisogna cercare di anticipare.  Anticipare, sì, significa occhi attenti per guardare e precocemente diagnosticare; ma anche un cuore grande per sapersi rapportare … per far sì che l’altro non senta il bisogno di fuggire, di scomparire, di controllare, di annientarsi o di annientare.  
Qualcuno disse “l’amore non cura, solo la psicoterapia può dare una strada sicura” , ma di fatto nessuna cicatrice si rimargina senza colui che con sapienza la ricuce… e se la tecnica dice come operare, l’affetto è l’unica strada che può spingere l’altro a camminare: questo in ogni momento della vita, prima che la bastarda dentro si insidi e diventi incancrenita; ciò non significa non ricorrere a un esperto, che è fondamentale e il più importante gesto, ma sapere che se si sceglie di camminare da soli sarà tutto più duro e mesto. 
Prevenire e guarire significa anche divulgare, informare, insegnare… oltre che non smettere mai di lottare. Ecco che il 15 marzo di 6 anni fa una giornata internazionale di istituisce: quella del Fiocchetto Lilla, voluta da un papà che ha fondato l'associazione “Mi nutro di vita” per ricordare la morte per mano della bastarda, della sua pupilla, che in una notte si è appassita. Una pupilla come quella di tante altre famiglie; il dramma che vivono genitori di tanti altri figli e figlie. 
E’ tutto dentro un fiocchetto: presente alle feste sulla giacca di ogni signorotto; posto sulle bomboniere di ogni gran evento;  in rosso significa “no AIDS”; in rosa o celeste è simbolo di vita.  E’ tutto dentro a un fiocchetto : rinascita e luce per chi scala sta salita.  E’ un fiocchetto lilla: unione tra il rosso, la passione, e il blu la determinazione; lilla, colore della magia … che ogni pregiudizio e molta ignoranza vuole portare via. E’ un fiocchetto che desidera dare una speranza, ricordare a chi continua o inizierà finalmente a lottare che c’è sempre un giubbotto diverso dai DCA da indossare… meno perfetti ci si potrà sembrare, ma sarà davvero questo il motivo per non avanzare? Tra le sfumature della diversità, in cui ogni personalità si cela, fuori da unico grigio spento… si troverà finalmente un vero cappotto per non farsi spazzare via dal vento. Poi, un pugno chiuso serve sempre e continuerà ad accompagnare, ma il pugno della mano di chi nel bene e nel male stringerà sempre e solo il soffio vitale. 

Sara Annibali

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