martedì 10 ottobre 2017

Il bruco con le ali


Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla”.

Sei un’anima in un corpo, non soltanto un corpo. Amalo, curalo, vestilo bene, nutrilo. Ricordati una cosa: il tuo corpo è la casa della tua anima, merita e necessita cure ed amore. Non hai paura di scoprire nuove cose, di provare, di accrescere le tue conoscenze, hai paura però dei segni sul tuo corpo, del mezzo chilo in più, di quella ruga vicino agli occhi, di quel brufolo sul mento pronto a far capolino. Il brufolo passa e i segni che ci sono rappresentano la tua storia. Abbine cura e non spaventarti di essi, nessuno li noterà se tu sarai la prima a fregartene, e se li noterà, non per forza li guarderà con occhi di critica come pensi.

Non smettere mai di credere in te stessa, mai. Solo tu hai la facoltà e la capacità di amarti e di bastarti; ma, allo stesso modo, solo tu sei in grado di annientarti e di sminuirti fino a farti sentire una nullità. Sei umano, l’imperfezione è il tuo pane quotidiano. Oltre ad essa ricorda che esiste anche il miglioramento, l’accettazione e la soddisfazione. Migliorarsi ogni giorno, accettare anche i propri limiti e le proprie pecche, cercando di renderle più sottili e di reinventarle e sii soddisfatto di dove sei ora. Certo, la strada è ancora lunga, molte volte ti senti inutile o ti pare di non aver concluso nulla nella tua vita. Non è così. Saresti falso ad affermare una cosa del genere. Il fatto che tu non abbia ancora trovato la tua strada, non implica che tu non abbia fatto o che tu non stia facendo nulla. Pensa che poco più di un anno fa avresti gestito il tutto semplicemente non gestendo nulla e abbracciando una tazza del bagno per eliminare quello che avevi ingurgitato per zittire i tuoi problemi. La strada giusta non l’hai ancora trovata, ma, come si suol dire, “tutte le strade portano a Roma”. Magari non ci arrivi in cinque ore, ma in dodici, ma ci arrivi. La bellezza che troverai sarà la stessa. Ci saranno anche delle strade senza uscita lungo il tuo percorso, delle vie interrotte, delle deviazioni, dei cantieri che lo rallenteranno. Farai delle soste lungo il tragitto perché sarai stanco e, alle volte, ti chiederai perché hai deciso di metterti in viaggio. Quando sarai arrivato a destinazione tutto sarà chiaro. L’arrivo sarà sempre seguito da un nuovo percorso e poi da un altro ancora. Riuscire a trovare un senso a quello che si fa, renderà la tua crescita ricca di senso e peserà molto meno nei momenti bui e difficoltosi.

Giada Rochetto

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