giovedì 16 aprile 2020

"La bellezza nasce dai limiti"



Non so tanto da dove cominciare in verità.
Io non sono molto brava ad esprimere le mie emozioni ma adoro scrivere e voglio provare a raccontarmi, a raccontare un po’ quella che è la mia storia, cosa è la mia vita con un disturbo alimentare.
Allora, intanto una breve presentazione: mi chiamo Giulia, ho 17 anni e soffro di un disturbo alimentare da 4 anni.
Un bel giorno, dopo un lungo periodo di abbuffate, ho chiesto a mia mamma di portarmi da una nutrizionista con l’obiettivo di: farmi dare una dieta, seguirla e uscire dal circolo vizioso del ”mangia ogni cosa che ti passa davanti agli occhi” e ritornare all’obiettivo dei 40 chili.
Ecco, le cose sono andate un tantino diverse da queste.
Quando mi sono seduta davanti alla dottoressa ci è voluto una frazione di secondo da quando ho nominato “Ana” a quando lei ha scritto su quel foglio DCA.
Mi ricordo questo momento come se fosse ieri.
Ecco, possiamo dire che da quel giorno forse la mia vita ha cominciato a cambiare.
Sono stata mandata da una psicologa,Manola,che ad oggi considero il mio angelo custode e davvero penso sia una delle persone migliori che io abbia mai incontrato nella mia vita.
Sono in cura da lei da quasi un anno, ci ho messo tanto tempo per riconoscere di avere un disturbo alimentare e forse anche ora a volte stento a crederci fino in fondo.
Diciamo che tutto è cominciato a scuola, in prima liceo, e ora che sono in 4, posso davvero dirlo: queste scuola mi ha distrutta ed è il motivo principale del mio dca.
Ho partecipato ad una conferenza sull’anoressia, e ho creduto davvero potesse essere la soluzione a tutti i miei problemi: io ho sempre lottato contro il mio corpo, non mi sono mai piaciuta, ho sempre desiderato di essere magra come le mie compagne di classe, e invece sono sempre stata paffutella e golosa.
In Ana credevo di avere trovato tutto.
Sono dimagrita di una decina di chili poi è finito tutto e ho cominciato ad abbuffarmi.
Alcune volte vomitavo, altre volte prendevo lassativi, e ultimamente facevo molto esercizio fisico.
Ero, e lo sono ancora ma forse un po’ meno, completamente in un altro mondo.
Poi di un giorno all’altro è come se mi si fosse sbloccato qualcosa, come se qualcosa fosse cominciato a scongelarsi grazie all’infinita pazienza di Manola e a tutte le sue parole che mi hanno scaldata e hanno fatto sciogliere quel qualcosa che da tempo era immobile.
E così poche settimane fa credo di aver un po’ ricominciato a vivere: sono andata da Manola e le ho detto ”Basta. Sono stufa. Sono stufa di Ana”.
E forse finalmente, dopo mesi e mesi, comincio a seguire la strada giusta.
Diciamo che l’ho fatta un po’ breve la storia, ma 4 anni sono stati davvero lunghi: mi sono costruita un mondo tutto mio isolandomi da tutto il resto, ed ora è davvero difficile ricominciare, è difficile perché è come se mi stessi buttando nel vuoto, non conosco niente del nuovo mondo.
Però, la sensazione che ho in questo giorni è straordinaria, mi sento viva, per la prima volta mi sento viva.
Sono euforica, ho voglia di fare trecentomila cose.
Certo ci sono i momenti di debolezza, soprattutto per quanto riguarda la scuola, e a volte sono tentata di tornare indietro.
Non è una passeggiata ed è solo l’inizio, ma sono fiduciosa di poter arrivare ad essere davvero felice, ad accettare il mio corpo e condurre una vita sana.
Ho paura perché non so cosa mi aspetta e Ana è ancora presente nella mia testa, però voglio farcela perché voglio vivere, davvero, e non rincorrere un obiettivo che non potrò mai raggiungere.

“La bellezza nasce dai limiti” (A. D’avenia)

Manola

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