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giovedì 14 novembre 2013

Speranza....

Ringraziamo Rosa per aver condiviso con noi un momento così importante...
 
Oggi c’è speranza (lettera a mia sorella Chiara).

 

E’passato un anno da quel giorno in cui ti ho portata d’urgenza in ospedale. Le immagini di quei giorni, di quei momenti, sono ancora molto vivide nella mia mente; ogni tanto qualcosa, anche apparentemente scollegato, mi rimanda alla tua voce rallentata di un anno fa, ai tuoi occhi impauriti, a quello che rimaneva del tuo corpo, dilaniato dall’anoressia.  Ho avuto molta paura e, voglio essere sincera, ne ho ancora. Ma oggi ti vedo sorridere per cose piccole, ti vedo fare progetti di vita e non di morte, ti vedo entusiasmarti ancora per quelle che erano sempre state le tue passioni. Oggi ti vedo consapevole. E vedo in te la volontà di non chiuderti un’altra volta al mondo. So che hai paura anche tu, che ti spaventa l’idea di affrontare la vita senza la corazza che ti eri costruita attraverso “quel modo di funzionare”. Proprio ieri mi hai detto che il tuo è sempre stato un modo per dire: “ciao mondo, io non ci sono, non esisto, non voglio responsabilità, accetto di non avere grandi gioie purchè mi vengano risparmiati grandi dolori”. Detta così sembra la scelta di una persona codarda, priva di coraggio. In realtà penso sia la scelta di una persona con una sensibilità esasperata, che ad un certo punto non è più riuscita a stare dietro a questo suo sentire tutto in maniera così forte e profonda. Ad un certo punto, molto presto in realtà, visto che eri ancora una bambina, avevi saturato il tuo magazzino emotivo e hai deciso di chiudere i battenti e cambiare dimensione. Oggi hai capito che tutto questo ingranaggio mortale nella tua mente non era solo finalizzato ad autodistruggerti, anzi, in primo luogo serviva per proteggerti. Certo, è meno nobilitante questa versione, ma più vera e più utile al tuo obiettivo: riagganciarti alla realtà, tornare a vivere, diventare adulta.

Oggi cammini per strada, e nonostante il tuo sottopeso ancora molto marcato, la gente non si volta a guardarti. Il viso della mamma è più rilassato, non deve più proteggere sua figlia da sguardi indiscreti e stupiti. Il tuo passo è cambiato: non è più il moto frenetico di chi non ha pace, ma è un passo fermo, più tranquillo, rilassato. Guardi i negozi, e ti interessa davvero quello che vedi.

Ti ho vista paertecipe ed entusiasta anche per cose che non ti riguardavano in prima persona, mentre non tanto tempo fa eri così egosintonica con la malattia che non vedevi nulla di quello che accadeva intorno a te. Hai provato gioia per la mia gioia, ed era tanto, davvero tanto, che non succedeva…

Fra una settimana termina il tuo percorso in comunità, e poi riprenderai subito i tuoi studi giornalistici.  Sono tanto orgogliosa di te… e continuo ad avere fiducia.

Oggi c’è speranza.

                                   Rosa

1 commento:

  1. Grazie Rosa, è una lettera dolcissima.
    E il commento qui sopra di tua sorella dice veramente tutto.

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