Conto su questa scacchiera lo scacco
matto fatto più volte. Tutte le pedine in vittoria. Quelle che
restano indietro sono la malattia. Ho detto appunto che restano
indietro, non sono fuori dal campo di battaglia. Sono tutti chiusi
nello stesso perimetro. La differenza sta nello spazio e nella
libertà con cui le prime si muovono rispetto alle altre. Non più
una mente controllata da un mostro creato dalla sua stessa fame
d'amore. I numeri non ti ingabbiano più. Smetti di punire te stessa
infliggendoti digiuni e colpevolizzandoti per una fame che non vuoi
avere.
Mi hanno chiesto se fossi consapevole
che una volta uscita dall'anoressia, lei non mi avrebbe più toccata.
Ne ero consapevole? Mi chiedevo solo
come fosse possibile mentre le labbra pronunciavano un sì.
Com'era possibile che qualcosa che
aveva controllato la mia vita per anni d'un tratto cessasse di
esistere? Una vita senza lei. Una vita con me.
L'avrei forse dimenticata? Ogni cosa si
sarebbe azzerata e tutto sarebbe ricominciato senza il pensiero di
relazionarsi con il mondo attraverso il proprio peso corporeo e il
cibo?
No. Resta una porta chiusa nella mente.
Un ospite al quale non rivolgi la parola. Lei non mi avrebbe più
toccata perché io non glie l'avrei più permesso da quel giorno in
poi.
E' il cane da guardia delle debolezze
che l'hanno creata. Quando qualcosa dentro e fuori crolla lei abbaia,
ma è al guinzaglio. Non può più mordere.
Qualcosa però viene polverizzato dal
campo di battaglia, non esiste più: tutti gli atteggiamenti da
anoressica nei quali ti rifugiavi. Il tuo “no” alle uscite, i
tuoi “no” ai pasti, il tuo “no” al mondo. Smetti di pensare
attraverso la malattia. Cessi di essere il suo filtro. Persino il tuo
modo di vestire cambia per sempre. Gli abiti non sono più il rifugio
dentro il quale nascondere il cibo a tavola. Nemmeno i bordi dei
piatti lo sono. Non sei più Lei, le calorie e i numeri sulla
bilancia non sono più il dizionario dei tuoi sentimenti, inizi ad
essere te. La guarigione è questa tangibile libertà di vivere fuori
da quelle catene che erano le tue stesse azioni e che al tempo stesso
non ti appartenevano.
Rossella
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