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lunedì 3 giugno 2019

Lettera da una fenice


Ciao, ti ricordi di me?
Quando ero una ragazzina abbiamo passato giorni interi insieme. Ti ricordi di quando io diventavo sempre più leggera, come un palloncino ad elio pronto a spiccare il volo ma tu eri la zavorra che mi trascinava giù? Ti ricordi di quando io volevo vedere tutto il mondo a colori ma tu mi imponevi di guardare lo stesso film in bianco e nero? Mi illudevi di regalarmi libertà, invece eri solo la mia prigione.
Ti sei insinuata nel vuoto dei miei silenzi per darmi il tuo conforto, come avrebbe fatto un’amica… ma come potevi farlo se invece di dare mi hai tolto? Mi hai tolto la bocca per mangiare, la pelle e la carne per sentire, gli occhi per sorridere. Anziché scacciare i miei fantasmi mi hai fatto diventare uno di loro… te lo ricordi? E di quando avevo fili di lana al posto dei capelli? E di quando il viso era una tela bianca e inespressiva con tre solchi sopra? Te ne ricordi? Beh, io sì. Se ci penso, mi manca il respiro.
Ma non posso dimenticare. Non voglio più farlo. Un giorno finalmente, spogliata di tutto, ho smascherato la tua menzogna. E ho capito…
Ho capito che ogni briciola rifiutata era un mio sorriso che si perdeva.
Ogni uscita rifiutata era amore che andava sprecato.
Ogni sguardo evitato era un’occasione mancata per guardarmi dentro attraverso l’altro.
Ogni specchio che avrei voluto infrangere raccontava la bugia dettata dai miei occhi e dalla loro visione distorta.
Ti scrivo forse perché so che probabilmente ci rivedremo, come in questo momento, in qualche ricordo incastrato nella mia mente, ma volevo ribadirti il mio addio, già detto tempo fa, quando ho deciso di fare della mia vita una festa ambita, dove non c’è spazio per te e per la tua ingombrante sagoma, e per quella oscura ombra che gettavi su di me.
Ora ci sono solo luci accecanti e musica ad alto volume. Ora contano soltanto coloro che ballano con me in questa danza libera e che suonano in questa orchestra che vibra di suoni insieme a me.
E adesso io ballo, io canto, io rido, io splendo. E tutto questo grazie alla nuova me.
Ciao! 

Una ex anoressica risorta dalle sue stesse ceneri
C.


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