"Odi et amo. Quare id faciam fortassere quiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior." (Catullo, Carme 85)
"Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile.
Non so, ma è proprio così e mi tormento." (Catullo, Carme 85)
‘Odio e amore’: è una medaglia a
doppia faccia quella del disturbo alimentare.
Odio e amore è l’ambivalente
rapporto, simbiotico in alcune fasi, che si instaura con la malattia nel
momento in cui non si riesce più a distinguere una faccia dall’altra: chi
vorremmo essere e chi siamo veramente. Una sofferenza scandita da momenti di
euforia e momenti di totale apatia, un dolore che oscilla al ritmo di
un’altalena, tra condanna ad un’angoscia esistenziale che sembra non poter
avere fine e speranza di una lotta possibile contro i propri demoni interiori.
Come un tiro alla fune, un continuo tira e molla tra vita e non-vita, è il
tormento - proprio come lo definisce Catullo - di chi si sente al tempo stesso
vittima e carnefice di se stesso.
‘Odio e amore’ è il filo
conduttore di un foto-racconto in cui il cibo si fa protagonista di scena e si
carica di un messaggio simbolico, un messaggio di speranza per chi contro il
mostro dei disturbi alimentari lotta giorno dopo giorno. E’ il progetto
fotografico contro l’Anoressia ideato da una giovane spezzina, Tatiana: un fil
rouge su tela nera. Parla per immagini Tatiana, che della fotografia del cibo
ha fatto la sua passione (si occupa di Food Photography in Liguria) e che
mossa da una sensibilità particolare nei confronti della tematica dei D.C.A, ha
ideato una serie di suggestive immagini. Nelle prossime settimane condividerà
con i lettori del Blog i suoi scatti, i tasselli del suo percorso fotografico
dedicato ai disturbi del comportamento alimentare, e le sue riflessioni che li
accompagnano.
Sandra
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Tatiana Mura
presenta così il suo progetto "Odi et Amo" (2017):
“Il rapporto con il cibo è il tema portante del portfolio fotografico.
Il continuo desiderio di poter godere dell’alimento che travolge la mente, riempiendo ogni pensiero, ma che al contempo viene allontanato.
Prigionieri delle proprie paure, si resta intrappolati, legati senza possibilità di spezzare le catene, seppur la chiave per liberarsi sia a portata di mano.
Il cibo, tanto bramato, risulta sempre inaccessibile, ostacoli che la mente si crea e non riesce a sormontare, anche se ai più appaiono facilmente superabili.
La razionalità non riesce ad affrancarsi in una continua ed inesorabile lotta interiore.”
TATIANA MURA: Tatiana vive e lavora in Liguria, la sua passione per la
cucina ha fatto sì che il cibo diventasse il soggetto delle sue foto. Il
passaggio dalla food photography “tradizionale” a una dimensione più creativa
ha portato alla produzione di un portfolio in cui l’immagine dell’alimento
assurge a ruolo simbolico. Redattrice de ”La gazzetta del gusto” per la sezione
fotografia, vincitrice del premio Artensile 2014, prima classificata al
concorso nazionale portfolio fotografico “All’ombra della Torretta” con
portfolio still food, nel 2017
ha esposto a Milano e Firenze in rassegne dedicate al
cibo. Dal 2017 fa parte del collettivo fotografico Zest. www.muratatiana.wordpress.com
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