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Questo spazio è dedicato a tutti coloro che vogliono CREARE UNA NUOVA CULTURA SUI DCA. Siete tutti importanti perchè unici, così come uniche sono le vostre storie e i vostri pensieri. Questo Blog resta quindi aperto a chiunque voglia proporre o condividere, perché Mi Nutro di Vita è di tutti ed è fatta TUTTI INSIEME.

domenica 8 aprile 2018

Cara Signora Celentano...


Cara Signora Alessandra Celentano,
sento forte l'esigenza di farle arrivare questo mio pensiero.
Sperando trovi lo spazio giusto, magro o grasso che sia, di un suo giorno. Qualsiasi giorno, non ho canoni e pretese, IO.
Non conosco il mondo della danza, quindi con estrema umiltà, preferisco starmene in silenzio e non fare commenti a sproposito. Ho molto rispetto per ogni forma d'arte, quindi non vorrei ferirla sparando parole senza senso.
Ma avrei una domanda da porle, " Signora Celentano, quanto conosce il dolore che sta dentro ai disturbi del comportamento alimentare?".
Non le sto chiedendo se conosce i dca ma il dolore dei dca. Sembra la stessa cosa ma non lo è. Perché sa, forse chiunque, chi più chi meno, sa cos'è l'anoressia. Ma il dolore che ci sta dentro, lo custodiscono in pochi. Quelle sue parole, seppur veloci e mi auguro poco pensate, sono state uno schiaffo ai tormenti di tanti, al coraggio di molti, alle paure dei padri, alle angosce delle madri. Sono state uno sputo sopra al mio cuscino, che ad ogni fine giornata accompagna i miei sogni, con la speranza di rivedermi ad occhi aperti il giorno dopo. Sono state una pugnalata a mia madre, che in quella ragazza vede la vitalità e l'energia che il disturbo alimentare mi ha tolto. Sono state un taglio tra i silenzi tormentati di papà. Sono una carezza stracciata e negata a mio figlio. Sono spine sotto i miei piedi. Ma sa che le dico? Quelle sue parole nonostante tutto sono una spinta amara che mi fatto capire quanto ancora ci sia da fare.
Onestamente ne avrei fatto a meno ma siccome lei le ha dette, io le lancio al vento e le mie orecchie ne diveranno scudo.

Con immensa stima verso il mondo della  danza, che mi auguro, non si leghi a misure per potersi esprimere.
Un saluto.
Roberta Buzzi, classe 1983.

2 commenti:

  1. Grazie cara Roberta per queste tue parole.
    Grazie per il tuo coraggio che deve essere di esempio anche a tanti adulti.
    Le capisco benissimo perchè sto vivendo con mia figlia e tutta la famiglia il dramma di cui tu parli.
    Credo che la dignità di chi soffre sia sempre sopra tutto anche sopra l'arte e l'audience televisivo.
    Un abbraccio grande
    Davide

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  2. Purtroppo la danza, classica in particolar modo, è cambiata un sacco negli ultimi decenni chiedendo canoni estetici sempre più radicali e sempre meno salutari. Io faccio danza da 13 anni e da 5/6 combatto contro anoressia e bulimia e ancora adesso (dopo tutto questo tempo è tutto l'inferno incessante che continuo a vivere) non capisco fino in fondo il dolore immenso che si nasconde dietro un disturbo alimentare. Ho avuto modo di incontrare spesso e conoscere la Celentano e ti assicuro che lei non è così, quello che traspare è prettamente il frutto di un personaggio televisivo creato a pennello per lei, per fare audience. Ovviamente ciò non esclude le emozioni che ho provato leggendo le tue parole e trovi in me il pieno appoggio, che si tratti di finzione o realtà è davvero terribile... È squallido.
    Un abbraccio,
    Federica 19 anni

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