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martedì 10 marzo 2020

Fragile e preziosa come un cristallo


Cristallo luminoso e fiero,
sicuro della sua potenza, così altero,
osserva nella stanza il cesto di paglia, il paiolo di rame,
orgoglioso di non essere parte di quello sciame.

Con disprezzo guarda quegli oggetti di scarso valore
quasi sminuiscano con la loro presenza il suo splendore.

Una folata di vento mattutino
il paiolo cade, il cesto rotola, precipita il cristallino
ed in quel momento avverte
che il suo potere non vale niente.

Il cesto intatto, il paiolo ammaccato,
lui completamente sbriciolato,
polvere bianca e luccicante
sospesa nell’ aria con riflesso di diamante.


Sei fragile e preziosa come un cristallo, fisicamente quasi trasparente, ma non ti vedi, non percepisci il tuo corpo, ti guardi e il riflesso è di una fanciulla grassa.

Lo sguardo è deciso e tagliente come il vetro e  nessuno riesce a convincerti, non bastano dolci suggerimenti o severi ricatti.

Nulla è rilevante l’obbiettivo è solo non mangiare, in quella tua decisione ti senti forte, potente,  hai il controllo su te stessa ed il mondo che ti circonda.

“Chi sono gli altri, cosa vogliono, io non sono malata quando vorrò iniziare a nutrirmi di più  potrò farlo”

Che grande illusione, la malattia ti ha ingabbiata e come un serpente che stritola la preda non ti molla, i tuoi vani tentativi di fuga  non servono a nulla, sei quasi spacciata.

Il cristallo superbo e scintillante instabile al vento che soffia potrebbe cadere e frantumarsi e come lui tu delicata fanciulla potresti distruggerti.

Nei momenti critici la paura ti assale e un po’ la tua determinazione vacilla, ma ritorna guardinga appena ti riprendi.

La speranza è che il cristallo resista e non precipiti e non ci sia per me il rimorso di non averti potuta salvare.

Claudia
 

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