L'altro
giorno mi sono ritrovata ad ascoltare una breve discussione tra sondino si e
sondino no; ovvero, quanto puo' essere utile e indiscutibile il mettere il
sondino in quei casi in cui la paziente interessata sta in quel momento
rischiando la vita. Il ritornare coi ricordi al mio passato è stato
inevitabile. Io ho un passato di anoressia e bulimia. Quando mi sono ammalata,
nemmeno si conosceva la malattia. Figurarsi parlare di sondino e alimentazione
forzata.
Dal
giorno che ho assistito alla discussione, sono stati molti i momenti della
giornata che ho continuato e ancora continuo a pensare a questa storia del
sondino. Ma è' mai possibile che una ragazza in cura per anoressia arrivi a
questo punto? E, ancora una volta, l'attenzione, è mai possibile che sia sempre
e solamente diretta al corpo? E l'anima? L'anima, da cui nasce tutta la
malattia, dove è? Cosa sta facendo in questo momento? Quale è la sua
sofferenza? Di cosa ha bisogno?
Da
qui, è nato il mio desiderio, quello di Francesca quando ancora era malata, di
scrivere una lettera al mio dottore.
"
Ciao dottore, come stai? Siamo qui nel tuo studio. Lo vedo. Siamo simili per
certi versi, sai? Guarda qui come tutto è in perfetto ordine. Niente è fuori
posto. E guarda i muri: quanti attestati, diploma, lauree...Eh sì...L'unica a
stonare qui dentro sono io vero? Io, con questo peso che non corrisponde ai
parametri perfetti. Io, con questo viso pallido che non corrisponde al canone
classico di ragazza in buona salute. Io, che con il mio mutismo e risposte ridotte
all'osso ( come il mio corpo), non ti permetto di farti entrare nel mio mondo.
Ma non è facile averne il permesso, sai? Cosa credi? Mi ci sono voluti
anni...anni di lunga fatica per costruire questo muro di difesa e ora....Ora
arrivi tu, con le tue lauree e le tue teorie, e credi di buttarlo giù? No, caro
dottore, non te lo permetto. Ti dimostro che io sono più forte di te. Più
intelligente di te. Ti farò sentire un inetto...mentre io...Io sarò la
vincitrice. Tu , quello che non ha capito nulla!!!
E
ora eccoti qui. Qui davanti a me. E io che mi devo sorbire le tue inutili
domande. Basta chiedermi se ho mangiato ( non lo vedi da te???????) , se sono
uscita da casa in questi giorni, se continuo a studiare e a vedere i miei amici
( ma non ti ricordi che ti avevo detto che si erano defilati tutti!!!!!!) , se
ho parlato a mia madre. BASTA!!!!!!! Te lo chiedo per favore. Stai zitto!!!!
Sono stufa! Stufa di essere considerata un oggetto rotto da rimettere a posto.
Che ne sai tu dottore, dal bel camice bianco, che ne sai dell'immenso vuoto che
c'è dentro di me? Che ne sai della mia angoscia? Che ne sai della mia paura?
Niente...Ma hai ragione. Non ti permetto di entrare. Ma sai, io..non lo so,
l'altro giorno, c'è stato un momento che ho tentennato sai? Se solo tu lo
sapessi... In quel momento ho provato il desiderio di averti vicino. E ho
addirittura pensato che forse....forse potevi azzardarti ad avvicinarti nel mio
profondo baratro così tenacemente protetto....È stato quando mi sono seduta
davanti a te, come al solito. Io tenevo gli occhi in grembo perché non avevo
voglia di ascoltarti....ma mentre tenevo gli occhi bassi, non sentivo alcun
suono, nessuna parola..Silenzio...Allora...ho alzato lo sguardo e...i tuoi
occhi mi stavano guardando. Ho provato un tuffo al cuore... Non era un
guardarmi così, tanto per....Tu mi stavi VEDENDO !!!! Finalmente! Qualcuno
stava vedendo me!!! Eri lì, in silenzio.. Non avevi paura di me...non mi stavi
provocando, e nemmeno compatendo...no...eri lì...semplicemente lì con me...con
il mio dolore...
Caro dottore, ora a scriverti è sempre
Francesca. Ma 20 anni dopo... Quello sguardo ha sciolto qualcosa in me quel
giorno sai? Ma non te l'ho mai detto. Forse te l'ho dimostrato, visto che ora
sono guarita.
Ora,
vorrei rivolgermi a tutti i dottori. Il silenzio...quanta terapia e cura c'è
nel silenzio autentico, nel silenzio vero. Il silenzio arriva laddove non
arrivano le parole...Silenzio e sguardo attento: che miscela
esplosiva...BOOM!!! Capace di abbattere un muro in un attimo....Consigli,
farmaci, terapie, tabelle alimentari, diete personalizzate, esami.....sono
tutti rimedi efficacissimi e utilissimi. Altroché!!! Ma non dimenticatevi mai
l'importanza di unire a tutti questi metodi "lo stare con" il vostro
paziente.. starci realmente . Da ex anoressica e bulimica, vi assicuro che da
questa parte, ogni vostro gesto, parola, movimento viene registrato, recepito e
catalogato in noi. Vi chiedo di non avere paura. Non avere paura della
battaglia che a volte iniziamo anche contro di voi. Siamo noi le prime ad avere
paura, se ce l'avete anche voi, dove andiamo?
Siediti,
stai con me...se è il caso, tienimi la mano...il sentirti vicino a me è già un
balsamo lenitivo per la mia anima ferita...Aiutami ad assaporare non solo il
cibo, ma anche il profumo di un fiore. Insegnami a stare lì, a sentirne
l'odore, a vederne i colori, a riscoprirne la bellezza...Aiutami ad ascoltare i
suoni. Insegnami a stare lì e dare un nome ad ogni suono percepito. Insegnami a
ritrovare l'archivio di ricordi dentro di me...Aiutami a toccare una coperta
soffice. Insegnami a stare in quel tocco. Insegnami a sentirne la morbidezza e
il calore...Aiutami a percepire nuovamente il mio corpo. Insegnami a stare lì a
sentire le sensazioni che mi regala...Aiutami a vivere dottore.Insegnami a
lasciarmi curare...Aiutami a volermi bene. Insegnami a farlo, volendomene per
prima tu.."
Ritornando
alla discussione iniziale riguardo il sondino si, sondino no, per me sarebbe
bello se non arrivassimo mai al caso estremo del sondino. Ma se è necessario
per la sopravvivenza, occorre , sempre secondo la mia opinione, metterlo...Ma
non dimenticatevi mai, cari dottori, che non è solo il corpo ad aver bisogno
del sondino.. Anche l'anima ha bisogno di essere nutrita.
E
ora: "Ciao, mio caro dottore....che mi hai aiutato ed insegnato a credere in me e a
spiccare il volo....Ti voglio bene...Mi voglio bene!"
Francesca