Come usare il tuo diario come strumento di guarigione e
cambiamento
Quando ho iniziato a
guarire dal mio disturbo alimentare 'di lunga data', il mio diario personale è
diventato un strumento utile per il mio cambiamento.
Per esempio, le
esperienze dolorose che il DCA mi aveva aiutata a sopprimere, dovevano essere
invece affrontate e allontanate in un modo che alleviasse il dolore e la paura.
Oppure, il mio diario è diventato uno strumento
con cui confrontarmi negli eventi che scatenavano i pensieri malati e ostacolavano
quindi la guarigione.
Il diario è diventato
una sorta di intermediario, tra l'équipe terapeutica e me. Ci sono voluti molti
anni per ri-allenare la mente, in modo che i pensieri veri, autentici, potessero
avere le meglio sui pensieri malati, ma un po' alla volta l'autoconsapevolezza
è cresciuta sempre di più!
Una svolta è arrivata
intorno ai miei 30 anni, quando uno psichiatra ha saputo guardare oltre la mia
malattia e si è guadagnato la mia fiducia. Lui ha capito il valore della medicina narrativa, lui mi ascoltava e incoraggiava
la comunicazione scritta.
Il mio diario è
diventato così uno strumento con cui stabilire una relazione di fiducia, un
primo passo vitale per riconnettermi con me stessa e ritrovare fiducia in me.
Il diario era sempre
stato un compagno di viaggio, ma inconsapevolmente era diventato anche un
compagno per evitare la guarigione. Con
una guida ed un aiuto esperti, però, è diventato un terreno su cui allenarsi a
far crescere nuovi pensieri e comportamenti che fossero di sostegno alla mia
parte più autentica, a chi ero davvero.
Annullare i pensieri del DCA
Il compito di allenare
la mente in modo che i pensieri autentici abbiano la meglio sui pensieri malati,
può essere la tua sfida più difficile ma anche la più soddisfacente. Almeno,
questa è stata la mia esperienza.
Condividendo i pensieri
che prima erano rimasti confinati nel mio diario, con il mio terapeuta, ho
ricevuto aiuto e sostegno per riconoscere e separare i pensieri malati - del
disturbo - e i miei veri pensieri, ed ho cominciato ad utilizzare sempre di più
il diario come uno strumento che mi ha
aiutasse a connettermi e a rinforzare la mia parte più autentica.
Ad esempio, il DCA
poteva trasformare una piccola critica in un'enorme catastrofe. I pensieri
urlavano: "Tu sei inutile".
Ma ora, quando mi sento criticata o le cose non vanno come avevo previsto,
scrivo nel mio diario come mi sento, e perché mi sento così, lasciando andare la
tensione del momento, fino a che i pensieri si allentano, rallentano, e io
riesco a vedere la situazione con maggiore lucidità.
Ci è voluta molta
tenacia, perché la mia malattia è stata parte della mia vita per tantissimi
anni. Ma hey, io ce l'ho fatta, puoi farcela anche tu.
Scrivere può aiutare a mettere in stand-by il panico
Quando ti
senti confusa o spaventata, scrivere può aiutarti a concentrarti sui fatti, a
tirare fuori pensieri e sensazioni. Ad esempio: quando il ragazzo non chiama,
come invece previsto, Kate apre il suo
diario e scrive: "…il mio ragazzo
non ha mantenuto la sua promessa di chiamarmi alle 8…".
A seconda del
tipo di DCA, i pensieri che si riversano sulla pagina sono: "… lei
non si preoccupa per me; temo che gli importi più di X che di me…perché io non
valgo nulla; io sono grassa, devo fare 500 addominali, devo saltare la cena /
sono un maiale / mi abbufferò fino a scoppiare, stupida come sono…".
Ma grazie ad
una guida, Kate ha usato questa esperienza per imparare a calmare i suoi
pensieri la prossima volta e a creare una pausa nella foga dei pensieri
negativi del disturbo: "…non mi farò del male perchè so che questo non
aiuterà a risolvere la situazione".
Condividere il tuo diario – come può essere d'aiuto
Talvolta, convincere il tuo terapeuta
che tu sei, di fatto, malata è la prima sfida da vincere per iniziare un
percorso di cura.
Eve, grazie alla condivisione del suo
diario con lo psichiatra che aveva da poco incontrato, ha iniziato a ricevere
le giuste cure.
Eve, grazie alla condivisione del suo
diario con lo psichiatra che aveva da poco incontrato, ha iniziato a ricevere
le cure che le avrebbe poi salvato la vita. "Leggendo il mio diario si
è reso conto di quanto stavo male e ha preso delle decisioni che mi avrebbero
salvato la vita, considerato quanto masochista ero. Più tardi, quando le cose
non erano più così disperate…leggere le sue parole mi ha aiutata
a ricordarmi che non ero sola e che c'era qualcuno che si occupava, e si
preoccupava, per me."
Durante i ricoveri, il diario ha dato
ad Eve qualcosa da fare e, cosa ancora più importante, ha continuato ad esserle
d'aiuto nel suo ruolo di traduttore e informatore: "Era un'opportunità il fatto che il
mio psichiatra leggesse e mettesse in discussione i pensieri espressi nel
diario perché durante la settimana, finché non lo rivedevo di nuovo, rimanevo
con persone di cui non mi fidavo. Il diario e la mia visita psichiatrica
successiva erano tutta la speranza a cui potevo aggrapparmi" (estratti
dal diario di Eve, tratti da The Diary Healer).
Il diario di Eve le è servito come
una sorta di "avvocato personale" nella sua diagnosi. Condividendo
estratti e pagine, il suo diario è diventato la sua voce e le ha evitato di
dover raccontare nuovamente la sua storia ad ogni medico che incontrava, il che
poteva essere stancante e doloroso. La sue pagine di diario mantenevano anche
l' "accuratezza" della sua storia.
La differenza tra un diario personale e un diario alimentare
Condividere la scrittura con i membri
dell'équipe terapeutica dà loro l'opportunità di leggere, prendere in
considerazione e ri-tradurre al paziente quello che è stato scritto.
Tuttavia, se i pensieri e le sensazioni
vengono mascherati, o le frasi modificate, per paura che qualcuno di cui non ci
si fida possa leggerli, il diario può perdere la sua capacità di essere uno
strumento autentico di chi lo scrive. E' vitale sentirsi sicuri di discutere senza
limitazioni fatti o eventi potenzialmente dannosi riportati nel diario.
La
soluzione di Andrea è stata quella di condividere il suo diario alimentare,
una parte strumentale della sua terapia, con la sua équipe terapeutica, ma di
mantenere privato il suo diario personale. Come ha scritto: "Il mio diario personale era solo mio, solo
per me. Sapere che avrei dovuto condividere tutti i miei pensieri trascritti
nel diario con la mia terapeuta mi avrebbe portata ad auto-censurarmi. Un diario alimentare è d'aiuto quando è usato
ad esempio per rinforzare alcune
strategie alimentari. Tuttavia, registrare dettagli e particolari può essere a
rischio di manipolazione del DCA. Ricordati, il DCA si nutre di segreti e
regole di auto-distruzione. Per evitare questo rischio, è meglio usare il
diario alimentare sotto la guida di un professionista." (Andrea,
tratto da The Diary Healer)
Un diario può essere uno strumento terapeutico di
riflessione importante
In una relazione
terapeutica basata sulla fiducia, il diario è un valido strumento per:
* la sua immediatezza e
disponibilità: accessibile 24h su 24 e 7 giorni su 7
* libertà di
espressione: non ci sono regole, né giudizi o interruzioni
* la frequenza: uno
spazio in cui rompere il silenzio e la lasciare andare i propri pensieri, le
proprie sensazioni
* confronto con la
realtà: la riflessione aiuta a screditare la negazione
* autogestione: non
esiste un modo giusto o sbagliato di scrivere un diario
* autostima: con
perseveranza, la scrittura diventa uno sfogo rassicurante ed arricchente per
esplorare nuovi pensieri
* auto-esplorazione:
uno strumento per scoprire risposte che si trovano dentro di noi
* un testimone della
guarigione: registra progressivamente il processo di guarigione.
June
June Alexander è una
scrittrice internazionale e appassionata attivista nell'ambito dei disturbi
alimentari. Da quando è guarita, nel 2006, ha scritto 9 libri sui DCA. L'ultimo, Using Writing as a Therapy for Eating Disorders—The Diary Healer, è la sua
opera principale del suo lavoro di Dottorato in scrittura creativa.
La sua
passione per la scrittura e per la cura che pone al centro il paziente, l'ha
portata all'attivismo in ambito DCA a livello locale, nazionale ed
internazionale.
Di recente,
June ha intrapreso uno scambio internazionale con Sandra Zodiaco e
l'Associazione Mi Nutro Di Vita
(Pieve Ligure, GE), per la lotta ai DCA e allo stigma che circonda queste malattie.
Come parte di questa collaborazione oltreoceano, la traduzione in inglese di
questo post scritto da June è disponibile su: https://www.thediaryhealer.com/category/blog/.