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Questo spazio è dedicato a tutti coloro che vogliono CREARE UNA NUOVA CULTURA SUI DCA. Siete tutti importanti perchè unici, così come uniche sono le vostre storie e i vostri pensieri. Questo Blog resta quindi aperto a chiunque voglia proporre o condividere, perché Mi Nutro di Vita è di tutti ed è fatta TUTTI INSIEME.

venerdì 6 settembre 2013

Rossella

Grazie ancora Rossella

La questione è che ce la prendiamo col cibo quando vorremo vomitare tutt'altro, la rabbia, la paura, la gente. Quel posto per tre, che invece è solo per due. Tu ne sei fuori. Quel posto che qualcuno si è preso senza chiedere permesso, senza bussare alla tua porta o all'anima. Quegli occhi che ti scrutano e sì, ti fanno schifo, rabbia, non è odio. E' che quella donna ti ha portato via tutto con violenza, si è presa ogni cosa, il mobile che piaceva a tua madre, gli scatoloni pieni di ricordi e speranze, le foto, lo spazio, la casa, tuo padre. Perché sì, alla fine per quanto non fossimo una coppia vincente, si era creata una certa complicità di padre e figlia, effimera, debole, ma c'era. Poi sì, ce la prendiamo col cibo quando ti scoppia il cuore ed i legami vanno in frantumi, ce la prendiamo col cibo perché non ha un volto, non ha voce, resta solo lì a subire ciò che ti accade dentro, mentre gli occhi degli altri non vedono e le orecchie di tuo padre non ascoltano. Mentre lei tira fuori il peggio di te, sradica via le tue certezze ed il tuo tetto sulla testa. Sei fuori, scoperta, non resisti agli urti e non ce la fai più neanche con il tempo, quando hai riscoperto il piacere di vivere, quando tua madre ti ha ridato la vita per la seconda volta, con l'amore che solo una madre può donare, non ce la fai ancora a vedere gli occhi di quella donna che si è presa tutto quello che c'era. Sono ancora lame taglienti, ma lasciarla vincere, lasciare che tutto ritorni come era prima, lasciare che le debolezze ti scavino dentro sino a mostrare che la pelle sono il campo minato dove lotti contro le tue stesse guerre, significherebbe perdere, perdere ancora di più di quanto hai perso. Invece no, parto da me e divento tetto,  certezza, divento mio padre, divento tutto ciò che mi è stato asportato. E' una mutazione che parte dalle ceneri e conduce alla vita.
Un abbraccio
Michi

1 commento:

  1. ci vuole molto molto coraggio.
    alle volte mi imbatto in blog di ragazze che dovrebbero proprio leggere queste importanti testimonianze...

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