OGNI VOLTA CHE MI VENIVA
FATTA UNA MOLESTIA rimanevo immobile ....come risucchiata .....sorda......Oggi ho
ricominciato a sentire che ho un corpo....che si sta costruendo.....e la fatica
più grande è accettare di averlo e amarlo per quello che è.....
Ho scoperto un che riesco
ad "amare " in maniera pulita.....ma mi vergogno di quello che
provo.....
Mi sento però devastata e impotente di fronte a questo sentimento.....
Mi sento però devastata e impotente di fronte a questo sentimento.....
La scoperta di questa mia
essenza mi rasserena paradossalmente. ..addolcisce un po’ lo schifo che
sento.....
Non ho vinto....non si
può vincere su questa merda....Voglio solo riprendermi .....prendermi la mia
vita..... Il giorno che ho comprato questo bracciale è successa una cosa che
mai mi era capitata ....sono riuscita a fare (almeno il cenno) che mi
togliessero le mani dalle spalle, sono riuscita a guardare dritto negli occhi
chi ha partecipato a questa distruzione, dicendogli parte di quello che
pensavo....
La perdita del controllo
su un tipo di sensazione ci riporta ad avere come elemento preponderante il
giudizio .....
Si può paradossalmente
sentirsi sconfitti , con tutte le emozioni e le azioni negative che passano da
questo, nel sapere che stai vincendo la malattia?
Si può sentirsi davvero
così divisi ?
Si può avere così tanta
paura di se stessi?
In questa giornata di
accettazione delle mancanze, dei vuoti la sua assenza risuona ancora più
evidente....
Senti il vuoto di chi non
c'è più, di potrebbe esserci e non c'è, di vorrebbe esserci ma non può.....come
se si aprisse una voragine sotto il suolo che stai rendendo stabile e ti
sentissi risucchiare giù.....
Oggi è dura...
Vago nelle stanze di casa
mia cercando a rallentatore di risistemare le piccole cose in modo che ridiano
un equilibrio a queste mura.....
Mi lascio andare sotto le
coperte nel tentativo di essere coccolata nei sogni, dai pensieri non
espliciti, dalle carezze che vorrei....
Sono in mezzo alle gente....ma
vivo ovattata, come se volessi staccarmi dalla realtà, guardando da un’altra
dimensione......tre metri sopra tutto....
Cosa aspetti precisamente
?
L'ansia sale, il cuore
comincia a battere più velocemente, il respiro si fa più corto....
Cosa aspetti?
Seduta sul tuo divano
arancione che conosce ormai anche i tuoi pensieri, con le gambe incrociate, il
piede che si muove incessante come nel voler mantenere un ritmo inesistente....
Cosa aspetti?
Le parole cercano di
trovare un senso digitando sulla tastiera della mente per cercare di dare forma
alle emozioni incontrollabili che in questo momento ti stanno soffocando.....
Si dice che dando un nome
alle emozioni che si vivono si è già sulla buona strada per poterle affrontare
nel miglior modo possibile.....ma forse mio figlio ha ragione quando mi guarda
e mi dice che non cambia nulla anche se so cosa provo.....
Cosa aspetti?
Maledetta me.....cosa
aspetti?
E la musica nelle
orecchie a palla, rivivo nella mente tutti i jeb cross che vorrei dare, che
vorrei darmi.....per non essere in grado di gestire emotivamente niente......
Cosa aspetti?
Le lacrime scendono con
un peso quasi insostenibile.....talmente pesanti che in gola si fermano ed
esplodono tra le ciglia, sulle guance, sul collo.....
La festa è finita.....
si spengono lentamente ,
una ad una, le luci in ogni stanza....
mentre riordino i
pensieri, sistemo i cuscini, metto in fila le parole, lavo il pavimento, solo
le mille luci dell'albero mi fanno compagnia....
un silenzio quieto....
un rumore nello stomaco
assordante....
circondata dal cibo , dal
desiderio di divorare questa emozione, i minuti interminabili che si
trasformano lentamente in ore passate da sola a preparare tutto di buono per la
soddisfazione del palato, la grandiosa sensazione di non toccare, non
assaggiare, non gustare, non assaporare nulla, volendo con il niente
anestetizzare tutto.....mantenere una distanza quando un legame tra me e LEI
che ancora è troppo presente....
Come si spiega un magone
che ti toglie il fiato?
ogni volta che mi rendo
conto , in giornate come questa che Lei ha tutto questo potere ancora mi sento
minacciata e perdo la lucidità....mi chiudo, mi affosso,un vortice parte e non
si riesce più a fermare portandondosi dietro tutte le altre emozioni che non so
gestire....
Maledetta e dannata
incapacità....
Chi ti ascolta può solo
sentire ciò che dici, ma ascoltare , mischiare i pensieri con i tuoi è
impossibile in questo caso....
Ed è qui che nasce la
solitudine ......
Se si potesse cancellare
in un kg messo o tolto tutta la sofferenza di questa condizione non ci sarebbe
bisogno di scavare così a fondo per trovare una soluzione....
Scavare.....
Trovare uno spiraglio....
Gioire.....
La bufera, che con rabbia
distrugge, sparge, sbriciola ....
E di nuovo scavare...ancora
più in fondo....
togliere le macerie con
la fretta di chi sa che se perde troppo tempo non ci sarà più motivo per
farlo....
ritrovare una luce, un
barlume , una speranza.....
asciugarsi il sudore e
sorridere con gli occhi pieni di lacrime....
La tempesta, poco
annunciata, arriva più forte, più potente.....
Il frastuono del crollo
delle tue certezze...
l'odore della polvere
delle tue macerie....
ti stringi per sentirti
meno sola....
ricercare tra i mucchi di
resti i tuoi ricordi più intimi .....e ripartire.....a ricostruire....
Ho conosciuto diversi
tipi di solitudine. La solitudine delle decisioni da prendere, quando sai che
la responsabilità della scelta è solo tua e che nessuno ti può dire cosa è
meglio o giusto fare perché, qualunque cosa accada, sarai tu a pagarne le
conseguenze. La solitudine dell'incomprensione, quando chi hai davanti non ti
capisce e non si sforza neanche di ascoltarti davvero e ti senti stupida e
sola, sola nel tuo sforzo di comunicare qualcosa che si perde, si frantuma e
non passa. La solitudine del non amore, quando ti rendi conto che qualcuno non
ti ama come lo ami tu e improvvisamente è come se una parte di te si
dissolvesse, come se il mondo un po' crollasse e non c'è nessuno, proprio
nessuno che possa fare qualcosa.
E poi c'è la peggiore
delle solitudini, la solitudine dell'assenza. Possono esserci mille persone
accanto a te ma te ne manca una, una sola. E l'universo intero sembra svuotarsi
e rimani tu, tu e la mancanza, tu e quella voragine che ha la forma di chi non
c'è più….
In questi giorni di
grande tormento credo di aver trovato il punto....
Un punto fermo dettato
dalla razionalità di chi si conosce come nessuno...
Un punto talmente fermo
da far vacillare ogni certezza....
La scoperta dell'istinto,
della passione, dall'emozione pura non intesa solo alla sensualità, ma estesa a
tutti gli ambiti della vita mi sbatte in faccia la dura realtà.....
È impossibile pensare di
tornare a vivere come ho vissuto fin'ora in un limbo emozionale che è vero che
mi ha salvato per tanti anni dandomi l'illusione che la vita che stavo vivendo
fosse quella che avevi sognato o quantomeno aspirato....
È impensabile per me
ritornare a vivere nascondendo la morte interiore travestita da vita....
La bellezza e la
straordinarietà di quello che sento è il punto.....
La mia malattia è il
rifugio dove viene espiato il mio dolore....
Da un lato la vita
emozionale che ormai è la mia vita....dall'altro il resto della vita che ho
sempre vissuto ....
Decidere ......e rendersi
conto di doverlo fare.....per forza.....perché ora indietro non si può più
tornare.....
E mi abbuffo di cibo, di
speranze, di delusioni, di dolore, di vita non vissuta.....e ad ogni boccone il
dolore diventa talmente grande da cancellare ogni forma razionalità.....
E vomito la delusione, la
stanchezza, la paura, la vita che vivo, la rabbia di sapere che in fondo sei
sola con il tuo dolore.....
E quel dolore è la
punizione che vorresti, che ti appartiene....da sempre....
Ecco questo è il punto da
cui indietro ormai non si torna.....
O questa Potenza si
espande e dà un senso alla mia vita......
O mi aspetta solo la
sconfitta.....
Abbuffata....vomito.....piango.....
Andrà tutto bene...
Filomena
Nessun commento:
Posta un commento