E'
oggi 'domani'?
"DA
DOMANI SMETTO. Da domani smetto di saltare i pasti, di addossarmi tutte le
colpe, di pesarmi di continuo, di percorrere a vuoto km e km, di contare le
calorie, di trovare scuse, di buttare il cibo, di nascondermi, di affamare il
mio corpo, di sfamare il mio istinto masochista, di cercarmi nello sguardo
altrui, di rimproverarmi ingiustamente, di dire no al cibo, agli amici, alle
feste, ai sogni, di dire no alla vita.
Ancora
un giorno e poi basta. Ancora un giorno e poi da domani smetto. Da domani
smetto."
DOMANI
ARRIVA.
E'
ora di smettere.
Ci
provi...
...ma
non ci riesci.
Non
smetti. NON RIESCI A SMETTERE.
DOMANI
ARRIVA E TU CONTINUI. Continui imperterrita ad ubbidire a testa china agli
ordini del tuo io più severo, che tenti d'interrogare ma che non sembra
disposto a collaborare. Continui, aspettando un altro 'domani', posticipando di
continuo il tuo 'domani' a domani, ancora e ancora. E di domani in domani
passano i mesi, gli anni, al punto che il tuo 'domani' svanisce, si dissolve
nel buio che ti accerchia, te ne dimentichi. Ma non può durare a lungo, del tuo
corpo non puoi dimenticarti a lungo, perché anche se tenti di ignorarlo, lui è
forte, è forte anche quando è debole, anzi, diventa tanto più forte quanto più
è debole, perché si avvale dell'aiuto di un'alleata che non teme scontri e non
conosce freni, la malattia. Meno gli dai e più lui chiede, meno ti curi di lui
e più lui implora pietà, meno assecondi i suoi bisogni e più lui si ribella contro
di te. E non se ne sta zitto, cerca una via di fuga qualunque per far sentire
la sua voce, manda segnali di fumo, per ricordarti che c'è: che a te piaccia o
meno, che tu lo voglia o meno, che tu lo accetti o meno, il tuo corpo c'è. Tu
ci sei, tu sei. E ti chiedi chi sei, ti chiedi come sia
possibile essersi allontanati così tante miglia da se stessi da non
riconoscersi più, da non volersi più. Tu sei anche quel corpo
che talvolta ti stringe addosso. E invece che sentirtelo stretto, tu vorresti
dargli aria, permettergli di respirare. Tu vorresti sentirti degna, degna di
quel corpo: il tuo corpo, con tutte le sue medaglie, le sue ferite, le sue
cicatrici, da poter schierare senza timore davanti agli altri, con gli altri.
Tu vorresti sentirti degna di rispetto, di cure, di attenzioni, di ascolto,
degna di amore.
Ma
allora perché continuare ad aspettare 'domani'? Perché non spezzare il
cortocircuito quotidiano facendo del 'domani' il tuo 'oggi', anticipando ad
oggi il tuo domani, riconquistando quella dignità che dovrebbe spettarti di
diritto in quanto essere umano?
"DA
OGGI SMETTO. Smetto, senza scuse, senza incertezze. Smetto perché io voglio
smettere, e se lo voglio, posso farlo, perché sono IO che scelgo che voglio
smettere."
DOMANI
ARRIVA MA IO CONTINUO: continuo la ricerca del 'mio oggi'.
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Oggi
ho smesso, ho smesso di aspettare 'domani': ho iniziato a costruirlo ripartendo
da me, dalla mia sofferenza, dall'affetto che mi sono sempre negata. Lo sto
costruendo giorno dopo giorno, caduta dopo caduta, anche, e soprattutto, grazie
all'affetto di chi ogni giorno mi accompagna in questo viaggio chiamato Vita e
mi ricorda che lottare, per quanto faticoso sia, vale davvero la pena.
Sandra
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