HO RICOMINCIATO USANDO UN CUCCHIAINO
VERDE...NON UNO QUALSIASI...QUELLO DI MIO FIGLIO.
Per molto tempo non sono stata capace di
sentire se la "pappa" che gli stavo preparando potesse aver un buon
sapore.
Insipida? Salata? Cotta? Cruda?
Talmente immersa nelle mie ossessioni, da
non riuscite più a badare a lui.
Quella voce mi impediva di tentare. Dettava
regole così rigide da limitare il mio amore di madre. Troppo sarebbe stato il
senso di colpa da sostenere. Al quale si aggiungeva altro senso di colpa per la
non curanza nei suoi confronti.
E l'accumulo dei sensi di colpa rendeva
l'esistenza irrespirabile.
Nonostante tutto, il mio piccolo è stato il
solo che ha continuato a sorridermi. Forse l'unico ad aver capito che la mia
non era mancanza di cura ma malattia.
E me lo ha fatto capire come fanno i
bambini...semplicemente sorridendo.
Senza parole. Senza domande. Senza
pretendere risposte.
Un giorno ho pensato che glielo dovevo. Tra
le lacrime ho preso quel cucchiaino verde. Ho cotto 20 grammi di riso e a 5
chicchi alla volta su quel cucchiaino verde, ho ricominciato.
Io piangevo mangiando, mentre lui non ha
mai smesso di sorridermi.
Perché chi ti ama non vuole nessuna
spiegazione. A chi ti ama, basti così...come sei.
Ci sono ragazze, ma ci sono anche madri che
soffrono…con l'augurio che possano trovare forza dal cucchiaino del proprio
figlio.
R.B.
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