Amico mio
Ti scrivo perché sento violato il nostro rapporto di amicizia.
Sono anni che penso a quando ti avrei inviato questa lettera, convincendomi finalmente che la nostra relazione debba avere una fine.
Abbiamo fatto grandi abbuffate insieme, passato momenti difficili, ma personalmente non trovo un unicità nella nostra amicizia, se non il modo subdolo con cui decidi di farmi sentire in colpa.
Non riesco a considerarmi abbastanza e quando mangio per riempire questa incertezza, il mondo intorno mi considera esagerato.
Un paradosso insomma.
Ho iniziato a chiedermi se esistano acque tanto calme e specchi tanto puliti da riuscire a riflettere la mia reale immagine, senza che tu possa manipolarmi la mente per deformarla.
Mi sento stanco, triste e l’unico consiglio che mi sai dare è di mangiare.
Lo zucchero nel mio sangue diventa benzina, una lenta agonia che si protrae nei giorni.
Perché vuoi vedermi soffrire? quando potevi semplicemente consigliarmi di darmi fuoco e in un istante avremmo raggiunto tutti i nostri obiettivi tanto desiderati, tu nel vedermi morto ed io finalmente sarei riuscito a bruciare grassi.
No non è retorica, è incomprensione.
Mi sono chiesto se il rapporto con te potesse essere qualcosa di più di una classica amicizia , quasi una relazione amorosa, ma la risposta alla domanda del mio vuoto è proprio l’Amore per me stesso.
Dimmi, come faccio a sentirmi amato ed amarti a mia volta, se proprio tu sei ciò che mi crea questo interrogativo?
Ho capito una cosa, siamo stelle che risplendono ad anni luce di distanza e vorrei evitare, stando vicini, che collassando entrambi si potesse risucchiare ciò che di buono sento in me.
Abbiamo vissuto molto tempo nella leggerezza della mancanza di una presa di responsabilità, ma sono stanco di prendere il volo, ogni volta ricadere a terra con le ali rotte e inevitabilmente dimenticarmi come ci si rialza, guardandoti raccogliere i miei pezzi ed infine avvolgerli in un velo di apatia.
Non sono consapevole di scrivere questa lettera a te come altra personalità o come un profondo dialogo interiore, ma l’unica cosa che realmente so, è di voler perdere il controllo su questo gioco durato ormai troppo al lungo.
Non serve che ti dica chi sono.
Ti Saluto Binge e che
Dio Ci Aiuti
Ti scrivo perché sento violato il nostro rapporto di amicizia.
Sono anni che penso a quando ti avrei inviato questa lettera, convincendomi finalmente che la nostra relazione debba avere una fine.
Abbiamo fatto grandi abbuffate insieme, passato momenti difficili, ma personalmente non trovo un unicità nella nostra amicizia, se non il modo subdolo con cui decidi di farmi sentire in colpa.
Non riesco a considerarmi abbastanza e quando mangio per riempire questa incertezza, il mondo intorno mi considera esagerato.
Un paradosso insomma.
Ho iniziato a chiedermi se esistano acque tanto calme e specchi tanto puliti da riuscire a riflettere la mia reale immagine, senza che tu possa manipolarmi la mente per deformarla.
Mi sento stanco, triste e l’unico consiglio che mi sai dare è di mangiare.
Lo zucchero nel mio sangue diventa benzina, una lenta agonia che si protrae nei giorni.
Perché vuoi vedermi soffrire? quando potevi semplicemente consigliarmi di darmi fuoco e in un istante avremmo raggiunto tutti i nostri obiettivi tanto desiderati, tu nel vedermi morto ed io finalmente sarei riuscito a bruciare grassi.
No non è retorica, è incomprensione.
Mi sono chiesto se il rapporto con te potesse essere qualcosa di più di una classica amicizia , quasi una relazione amorosa, ma la risposta alla domanda del mio vuoto è proprio l’Amore per me stesso.
Dimmi, come faccio a sentirmi amato ed amarti a mia volta, se proprio tu sei ciò che mi crea questo interrogativo?
Ho capito una cosa, siamo stelle che risplendono ad anni luce di distanza e vorrei evitare, stando vicini, che collassando entrambi si potesse risucchiare ciò che di buono sento in me.
Abbiamo vissuto molto tempo nella leggerezza della mancanza di una presa di responsabilità, ma sono stanco di prendere il volo, ogni volta ricadere a terra con le ali rotte e inevitabilmente dimenticarmi come ci si rialza, guardandoti raccogliere i miei pezzi ed infine avvolgerli in un velo di apatia.
Non sono consapevole di scrivere questa lettera a te come altra personalità o come un profondo dialogo interiore, ma l’unica cosa che realmente so, è di voler perdere il controllo su questo gioco durato ormai troppo al lungo.
Non serve che ti dica chi sono.
Ti Saluto Binge e che
Dio Ci Aiuti
Mattia Rivellini
Grazie di cuore ♥️
RispondiEliminaÉ così bello leggere queste lettere! Sono una mamma e ogni volta che sento che un altro figlio/figlia ha compreso quanto egli vale, quanto sia bella la vita, dicendo così addio al disturbo alimentare...ogni volta gioisco come foste tutti miei figli e prego per il futuro vostro e della mia bella e coraggiosa ragazza
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