Buonasera,
sono una ragazza di vent'anni. Ho sofferto per 5 anni di anoressia nervosa.
Ieri è stato un anno dalla dimissione del mio ultimo ricovero: sto bene e ho
completamente ripreso in mano la mia vita. Ieri ho scritto un piccolo pensiero,
che ci terrei a mandarvi, nel caso in cui voleste pubblicarlo... Mi piacerebbe
poter aiutare qualcuno anche con delle semplici parole. A me avrebbe fatto
riflettere, perciò spero possa essere utile a qualcuno. Grazie mille in ogni
caso e grazie per ciò che fate col cuore :)
Sono così giovane. Ho solo 20 anni e ho già in mano una vittoria più grande di me. Una vittoria che, in realtà, a volte considero un dono. Una vittoria che mi ha dato la possibilità di nascere una seconda volta. Ho passato cinque anni di inferno: quello che in casa mia chiamiamo il "verme" si era impossessato di me. La mia testa era piena di pensieri non miei, che mi hanno portata a costruirmi una prigione. Basta cibo, niente amici, solo studio e bruciare bruciare bruciare. Ero destinata a svanire nel nulla. Non mi interessava se stavo male, se ero svenuta in metropolitana, se il mio cuore si stava fermando. Quante volte mi sono sentita dire che bastava volerne uscire, che dovevo impegnarmi, che ero io che mi crogiolavo in quello stare male. Sì, ammetto che era una gabbia dorata, in cui mi sentivo protetta e perfettamente in controllo, ma, a distanza di tempo, non credo sia solo quella la questione. Stavo male e sapevo di volere stare meglio, ma semplicemente non sapevo minimamente come fare ed ero invasa dalla paura. Invece, dopo aver girato cinque e più ospedali e visto medici su medici, mi sono detta: "Sono stanca di tutto. È da cinque anni che non sto vivendo. Il tempo perso non torna. Devo salvarmi finché posso". Con questa motivazione ho affrontato il mio ultimo percorso e esattamente un anno fa, dopo mesi e mesi, venivo dimessa dall'ultima struttura specializzata in cui sono stata. Ero piena di paure, ma sentivo che questa era la volta giusta, perché avevo assaporato il gusto e della vita e non volevo più lasciarlo andare. Ora le paure sono svanite: mi sono rimessa in gioco totalmente, ho iniziato una nuova vita e ho capito che ciò che voglio è VIVERE. Se sono arrivata fino a qui devo, però, ringraziare la mia famiglia e le tante persone che mi sono state vicine, sempre convinte che la vera me sarebbe tornata. Oggi, mi rivolgo a tutte le persone che stanno affrontando questo mostro: continuate a combattere e vincete, perché ne vale la pena. Il premio sarà la vita, lì che vi aspetta, e vi posso assicurare che è davvero fantastica in ogni sua sfumatura!
C.B.
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